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Obesità, 1 milione di casi in meno con meno zuccheri nelle bevande

11/01/2016

Prevenire l’obesità riducendo il contenuto di zuccheri nelle bevande. Con un taglio del 40% si avrebbe un milione di persone obese in meno. La stima è contenuta in una ricerca della Queen Mary University di Londra (Regno Unito) pubblicata su Lancet Diabetes and Endocrinology.

Riducendo del 40% il contenuto di zucchero nelle bevande in 5 anni ci sarebbe un calo di 38,4 calorie nell’apporto quotidiano dopo questo lasso temporale, e una riduzione media di 1,2 kg di peso corporeo. Con quali conseguenze? Si avrebbero circa 500mila adulti sovrappeso e un milione di persone obese in meno e si eviterebbero circa 300mila casi di diabete-tipo 2 correlato all’obesità in 20 anni.

(Per approfondire leggi qui: Obesità, più si ingrassa più è difficile dimagrire)

Prevenire l’obesità anche aumentando le tasse sulle bevande zuccherate?

Come riferisce uno degli autori dello studio, i risultati sarebbero migliori se a questa strategia dovessero aggiungersi altri strumenti come la tassazione sulle bevande zuccherate. E una potenziale conferma dell’utilità della tassazione arriva da una ricerca della University of North Carolina (Usa) che ha monitorato gli effetti della tassa del 10% sulle bevande zuccherate introdotta in Messico nel 2014. La ricerca è apparsa su British Medical Journal.

La tassa ha portato a una riduzione del 12% dei consumi, con un aumento del 4% di quelli delle bevande non tassate, prevalentemente acqua in bottiglia. I messicani hanno bevuto in media circa 4 litri in meno di bevande zuccherate e circa 13 litri in più di acqua a persona.

Tuttavia, si legge nella ricerca, servono ulteriori studi per capire le implicazioni sulla salute che derivano da questa misura fiscale anche se i ricercatori sottolineano il cambiamento “moderato ma importante” nelle abitudini alimentari del Paese.

Cosa comporta il consumo di bevande zuccherate?

«Le bevande zuccherine sono fonte di calorie inutili e pericolose: si deve bere acqua per dissetarsi e per le normali esigenze di idratazione, bere zucchero è dannoso perché aumenta l’introito calorico senza che la persona abbia un reale senso di sazietà dall’introito stesso», dice il dottor Giuseppe Marinari, responsabile di Chirurgia bariatrica dell’ospedale Humanitas.

«Inoltre lo zucchero assunto in grosse quantità porta alla secrezione di grandi quantità di insulina, e l’iperinsulinemia dà mille problemi alla nostra salute, dall’obesità all’ipertensione al cancro. Nei bambini le bevande gassate non fanno più male che agli adulti ma spostano il problema dell’iperinsulinemia in età più precoce e quindi provocano danni altrettanto precoci esponendo il corpo umano a sollecitazioni negative per più anni».

Per approfondire leggi qui: (Obesità e sovrappeso, 9 sane abitudini per evitare l’aumento di peso)

Quali altre misure per prevenire l’obesità potrebbero risultare efficaci?

«Di principio – risponde – non sono molto favorevole a misure economiche sul consumatore: mi sembra che portino a una sorta di proibizionismo e a una sorta di divisione fra consumatori di serie A e di serie B, fra chi si può permettere la bevanda più nota e pubblicizzata e chi invece deve ricorrere a bevande di basso profilo e forse più dannose. Preferirei che fossero proibite le pubblicità alle bibite e le confezioni grandi perché inducono al consumo senza limiti, molto meglio le bibite monoporzione o poco più (al massimo 500 ml)».

(Per approfondire leggi qui: Sovrappeso e obesità, quali i tipi di intervento?)

«Detto questo la politica sul fumo mi sembra che un po’ di risultati in Italia li abbia portati: insieme a una campagna di sensibilizzazione e di educazione si potrebbero proibire le bibite a scuola, si potrebbe scrivere le calorie in grande evidenza sulle bibite aggiungendo brevi frasi che chiariscano cosa si rischia a berle e infine, se tutto questo non servisse, sì – conclude il dottor Marinari – forse anche aumentare il prezzo delle bibite, ma non come prima misura».

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