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Lo spirito del Natale è nascosto nel cervello?

23/12/2015

Lo spirito del Natale vive dentro di noi, precisamente nel cervello. Ed è vivo in particolare in quelle persone più sensibili alle feste natalizie. Uno studio dell’Università di Copenaghen (Danimarca) pubblicato sulla rivista British Medical Journal ha cercato di rispondere a queste domande: dove si trova lo spirito del Natale e quali meccanismi biologici caratterizzano la sua presenza?

Lo studio è stato condotto su 20 persone: 10 che tradizionalmente festeggiano il Natale e 10 che invece pensano al 25 dicembre come a un giorno qualsiasi. Ai partecipanti sono state mostrate circa 80 immagini, sia a tema natalizio che neutro, alternate. La reazione del loro cervello è stata monitorata tramite una Risonanza magnetica funzionale (fMRI).

Lo spirito del Natale accende diverse aree cerebrali

Con quali risultati? Nel gruppo degli amanti del Natale si attivavano diverse aree neuronali: la risonanza ha dimostrato un’incrementata attività cerebrale, maggiore di quella del gruppo degli “indifferenti” al Natale. Le aree in cui si marcava la differenza tra i due gruppi erano localizzate in diversi punti, dalla corteccia premotoria ai lobi sensoriali. Queste aree sono state associate a loro volta a emozioni come la predisposizione alla spiritualità e l’empatia.

(Per approfondire leggi qui: Cervello, dieta e movimento per la salute cognitiva. E per le emozioni?)

«Gli stessi autori affermano che gli esperimenti fMRI sono buoni solo se è altrettanto buono il disegno sperimentale e i controlli negativi sono adeguati. Le aree cerebrali identificate sono plausibili e sono state trovate coinvolte in processi legati alla predisposizione alla spiritualità e alle emozioni. Inoltre, nella corteccia premotoria, si trova il sistema dei neuroni specchio (scoperti da un gruppo di ricercatori italiani tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso) che svolgono un ruolo cruciale anche nei fenomeni di empatia», spiega la dottoressa Elisabetta Menna, ricercatrice di Humanitas e dell’Istituto di Neuroscienze del Cnr.

Dallo studio sullo spirito del Natale conclusioni non definitive

«I risultati di questo studio quindi suggeriscono che queste aree corticali possano svolgere un ruolo nella “percezione” dello spirito natalizio. Tuttavia nello studio non sono stati effettuati controlli per valutare se l’attivazione di queste aree in questi soggetti è specifica solo per immagini che ricordano il Natale oppure avviene anche in seguito alla visualizzazione di immagini che ricordino altre festività ed eventi nostalgici. La scelta delle immagini mostrate ai soggetti durante questo tipo di test è infatti molto difficile e il rischio di falsi positivi è molto alto. Il numero di soggetti studiati dovrebbe essere aumentato».

(Per approfondire leggi qui: Cervello, 6 motivi per allenarlo a Natale con i giochi da tavolo)

«Gli autori stessi sono molto coscienti di queste limitazioni e scrivono “Alla luce di queste incertezze e il rischio di falsi positivi, i nostri risultati dovrebbero essere idealmente riprodotti prima di trarre conclusioni definitive”. Tuttavia – conclude la specialista – questo studio fa riflettere su come lo studio del funzionamento del cervello stia facendo progressi da gigante anche verso la comprensione di funzioni molto complesse».

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