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Diabete tipo 2 in adolescenza, in remissione grazie a chirurgia dell’obesità

30/12/2015

La chirurgia bariatrica per il trattamento del diabete di tipo 2. È quanto emerge da uno studio del Cincinnati Children’s Hospital Medical Center (Usa) condotto su un gruppo di adolescenti: oltre a una significativa perdita di peso, grazie all’intervento sono migliorate le condizioni di salute e la qualità di vita associate all’obesità. Ad esempio nel 95% dei casi, il diabete di tipo 2 è risultato in remissione.

La ricerca, pubblicata su The New England Journal of Medicine, ha preso in esame i dati relativi a 242 adolescenti (da 13 a 19 anni d’età) che si sono sottoposti a chirurgia bariatrica (bypass gastrico e sleeve gastrectomy, ovvero la resezione verticale di parte dello stomaco). Il loro peso corporeo era in media di oltre 140 kg, il 98% aveva un Indice di massa corporea (Imc) maggiore di 40 (si è obesi se si supera il valore di 30). A tre anni dall’operazione, la riduzione di peso è stata di circa 40 kg in media: quasi il 90% ha beneficiato di una significativa perdita di peso.

(Per approfondire leggi qui: Diabete di tipo 2, mortalità giù di un terzo con farmaco per la glicemia)

Tra gli altri benefici, oltre alla remissione del diabete di tipo 2, il prediabete è scomparso nel 76% dei pazienti e nel 74% è stata corretta l’ipertensione. Per il diabete e l’ipertensione, dicono i ricercatori, i miglioramenti sono stati maggiori di quelli registrati da diversi studi condotti su adulti obesi sottoposti a chirurgia bariatrica. Tuttavia solo 1 adolescente su 4 non era più obeso dopo l’intervento mentre 1 su 2 lo restava anche dopo. Approfondiamo l’argomento con i professionisti di Humanitas.

Perché questi dati su chirurgia dell’obesità e diabete?

Un grosso studio del 2009 (Buchwald H e coll.) ha mostrato differenze sostanziali nell’efficacia delle diverse procedure bariatriche rispetto al controllo metabolico. I motivi sono molteplici e non tutti riconducibili unicamente al calo di peso. Sembra infatti che entrino in gioco altri fattori che hanno un effetto sia sul controllo metabolico del diabete sia sulla perdita di peso. Si è osservato per esempio che il controllo dei valori della glicemia compare spesso già dopo pochi giorni dall’intervento di by-pass gastrico, quindi molto prima che si evidenzi una significativa perdita di peso, e una differenza nel controllo metabolico legata al tipo d’intervento chirurgico eseguito. Il calo di peso con altre tecniche non offre lo stesso tipo di controllo glicemico quindi forse anche la rapidità del processo può giocare un ruolo importante.

Sicuramente anche questo studio dimostra come una storia più breve di diabete è associata a una maggiore possibilità di remissione della malattia dopo qualsiasi tipo di chirurgia bariatrica. Quest’ultima osservazione potrebbe essere un fattore predittivo preoperatorio importante, legato al fatto che la beta-cellula ha ancora una importante attività (o massa cellulare) in grado di rispondere meglio una volta ridotto il “peso” sul suo lavoro; se l’intervento chirurgico viene affrontato prima che l’insufficienza delle β-cellule pancreatiche sia irreversibile ci si può attendere una maggiore probabilità di remissione a lungo termine.

Quando è necessario sottoporsi a chirurgia bariatrica per il trattamento dell’obesità?

“Tradizionalmente le linee guida dicevano quando si ha un Imc uguale o superiore a 40 oppure uguale o superiore a 35 in presenza di comorbidità, cioè malattie legate al peso, tipo diabete, alterato profilo lipidico (colesterolo e trigliceridi di valore aumentato), ipertensione arteriosa, apnee del sonno, artrosi severa. Dal 2011 però i risultati positivi della chirurgia dell’obesità sul diabete hanno ricevuto un riconoscimento ufficiale da parte di varie società scientifiche internazionali e si è quindi inserito un nuovo criterio, per cui le persone affette da diabete scompensato, resistente alle terapie mediche, possono essere indirizzate alla chirurgia anche se il loro Imc è fra 30 e 35. A parte l’Imc bisogna poi soddisfare altri criteri, di cui due sono fondamentali: avere già provato delle diete seguite da uno specialista e non avere patologie psichiatriche in fase di scompenso”, risponde il dottor Giuseppe Marinari, responsabile di Chirurgia bariatrica di Humanitas.

(Per approfondire leggi qui: Sovrappeso e obesità, quali i tipi di intervento?)

Tuttavia la chirurgia bariatrica può non essere risolutiva

«Lo scopo della chirurgia dell’obesità non è estetico: se una persona si opera con Imc 53 e grazie alla chirurgia diventa 32, e insieme al calo ponderale magari scompare il diabete, e così il malato non deve più assumere farmaci ipoglicemizzanti, e si risolvono anche apnee notturne e ipertensione, l’attesa di vita si allunga di 10 anni e la qualità di vita ne risulta infinitamente migliorata. A quel punto – precisa il dottor Marinari – che la persona abbia ancora un’obesità di I grado resta davvero solo un problema estetico».

Per diabete e ipertensione l’esito sui ragazzi è risultato migliore di quello registrato da studi condotti su adulti. È bene dunque intervenire tempestivamente?

«Assolutamente sì, e infatti questo concetto è stato molto ben recepito dal National Institute for the Care of Excellence britannico che nelle sue linee guida del 2014 raccomanda di non utilizzare la chirurgia dell’obesità come ultima risorsa terapeutica, ma anzi di utilizzarla precocemente alla comparsa di comorbidità come diabete e ipertensione», aggiunge il dottor Marinari.

La chirurgia bariatrica è dunque efficace per il trattamento dell’obesità?

Certo. Attualmente abbiamo a disposizione anche altre armi oltre al trattamento dietetico. Da poco è disponibile in Italia Liraglutide, un farmaco che sino ad ora viene usato con successo nella terapia del diabete tipo 2, con indicazione a trattamento farmacologico dell’obesità. In Humanitas stiamo iniziando un percorso anche in questo versante, che nella grave obesità può essere propedeutico anche per il trattamento chirurgico. Purtroppo si tratta di farmaci ancora costosi non dispensati dal sistema sanitario nazionale, ma molto promettenti in termini di risultati: la nostra esperienza nell’utilizzo della molecola per il trattamento del diabete ci può essere di grande aiuto.

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