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Alimentazione, gli italiani ne sanno qualcosa in più: è l’effetto-Expo

17/11/2015

Expo deve aver fatto bene agli italiani, almeno per il loro grado di conoscenza su alimentazione, nutrizione e sostenibilità. Lo rivela l’Osservatorio Nestlè-Fondazione Adi che ha condotto un’indagine proprio sui temi chiave dell’Esposizione universale che ha chiuso i battenti poche settimane fa.

All’indagine hanno partecipato 5.500 persone che hanno risposto a una serie di domande sui concetti cardine di Expo in chiave scientifica. Più di uno su due, il 54% del campione, ha dimostrato di sapere, ad esempio, in che modo il cibo e la nutrizione influenzino la crescita e lo sviluppo del cervello del feto sin dall’inizio della gestazione.

Nutrigenomica, questa sconosciuta? Non per il 40% degli intervistati che ne ha dato l’esatta definizione: si tratta della scienza che studia gli effetti degli alimenti sulle nostre cellule. A tavola gli italiani sembrano farsi guidare dagli occhi. Alla domanda su quale sia il senso che più orienta le scelte alimentari il 47% delle persone ha risposto “la vista” e solo il 35% “il gusto”.

Italiani più attenti e informati sull’alimentazione

“Sono dati sicuramente positivi. I cittadini sono sempre più attenti, informati e sensibili. Ci troviamo di fronte a una riscoperta delle origini e della convivialità, che attribuisce valore ai cibi e al nutrimento come piacere”, dice Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione Adi e coordinatore scientifico dell’osservatorio.

Il ritratto degli italiani fornito da questa indagine è in controtendenza rispetto a quanto emerso pochi mesi fa dallo studio “Feed your Mind!”, il percorso espositivo realizzato da Nestlé nel Padiglione della Svizzera proprio a Expo. Gli italiani si erano dimostrati piuttosto imprecisi sulle regole base dell’alimentazione: ad esempio più di 7 persone su 10 non sapevano quanti fossero i pasti raccomandati in una giornata, mentre solo il 35% del campione riusciva a dare la giusta definizione di “calorie”.

(Per approfondire leggi qui: Alimentazione, italiani bocciati: per il 20% i carboidrati sono verdura)

Corsi di educazione alimentare nelle scuole per bambini e genitori

Expo si è rivelato dunque una buona opportunità per accrescere la conoscenza su questi temi. Un percorso di consapevolezza che non può non coinvolgere le scuole, il luogo ideale per fare educazione: «Corsi di educazione alimentare non solo per i bambini ma anche per i genitori, corsi non solo teorici ma soprattutto pratici che possano stimolare la vista, l’odore, il sapore», suggerisce la dottoressa Monica Giuffrè, nutrizionista della Chirurgia Bariatrica dell’ospedale Humanitas.

Una buona educazione è la chiave per una buona alimentazione, per mangiare in modo sano e prevenire disturbi come sovrappeso e obesità «che in Italia interessano circa il 10% degli adulti, forse un po’ meno, e il 35% di bambini», spiega il dottor Giuseppe Marinari, responsabile di Chirurgia bariatrica di Humanitas. Sapere cosa significa “calorie”, ad esempio, dovrebbe spingere tutti a leggere con attenzione l’apporto calorico degli alimenti: «Tutti – aggiunge – dovrebbero sapere quante calorie sono presenti nel cibo e soprattutto nelle bevande, in particolare bambini e ragazzi. Le bevande gassate, così come quelle zuccherate, hanno infatti un notevole apporto calorico».

(Per approfondire leggi qui: Obesità e sovrappeso, 9 sane abitudini per evitare l’aumento di peso)

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