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Vaccini, Italia ancora indietro nella prevenzione

23/06/2015

Sulla prevenzione con i vaccini c’è ancora molto da fare. In Italia resistono importanti differenze nell’offerta vaccinale tra le Regioni, non si è registrato ovunque il passaggio dall’obbligatorietà alla raccomandazione dei vaccini e, infine, per diversi vaccini, la copertura non ha ancora raggiunto i valori ottimali.

È questo quadro dal report Prevenzione vaccinale dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle Regioni italiane. Sebbene sia stato definito un Piano nazionale di Prevenzione vaccinale 2012-2014, l’offerta vaccinale risulta ancora frammentata a livello territoriale con conseguenti rischi per la popolazione a seconda delle Regioni di residenza.

Le differenze emergono ad esempio riguardo la somministrazione dei vaccini contro l’infezione da Papilloma virus alle giovani ragazze oppure le variazioni applicate dalle Regioni al calendario vaccinale introdotto dal Piano nazionale.

Accanto a questi rilievi, però, il report sottolinea anche delle buone notizie. Sono confortanti ad esempio i dati relativi alle malattie per le quali esiste la vaccinazione obbligatoria: i livelli di copertura sono ottimali, per il tetano si sono registrati 57 casi, per la difterite e la poliomelite 0 casi mentre per l’Epatite B c’è stato un calo di oltre l’80% tra il 2000 e il 2010.

Diversa la situazione relativa ai vaccini raccomandati per MorbilloParotite-Rosolia (Mpr): anche se i casi registrati sono in netta diminuzione, la copertura vaccinale tra il 2013 e il 2012 ha fatto segnare una riduzione. Un discorso analogo per le vaccinazioni contro l’influenza per le categorie a rischio.

Sulla riduzione della copertura del vaccino Mpr possono aver pesato le false credenze secondo cui il vaccino causa alcuni disturbi come l’autismo?

«Anche se le autorità scientifiche internazionali e la ricerca le hanno smentite, queste false credenze continuano a causare una scarsa propensione delle persone alle vaccinazioni. In Italia, per fare un esempio, sono ancora poche le ragazze che decidono di vaccinarsi contro il papilloma virus responsabile del cancro della cervice uterina», risponde il professor Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University.

Nessun dubbio sull’efficacia dei vaccini: «I vaccini sono sicuri ed efficaci: grazie a loro si sono sconfitte malattie terribili come il vaiolo. Il vaccino non è uno scudo solo per la salute di chi lo prende ma anche per tutta la società. È il principio della “immunità della mandria”: i primi impediscono la circolazione dei virus o dei batteri proteggendo anche chi non è vaccinato», conclude lo specialista.

 

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