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Una giornata per le persone con disabilità

03/12/2014

A casa, per strada, a scuola, all’università, al cinema e persino in ospedale. Le persone con disabilità convivono quotidianamente con barriere, culturali e fisiche, difficili da superare.

Al sostegno dei loro diritti, del loro riconoscimento e di una piena inclusione, è dedicata la Giornata internazionale delle persone con disabilità, che si celebra ogni anno il 3 dicembre, come stabilito dal “Programma di azione mondiale per le persone disabili” adottato nel 1982 dall’Assemblea generale dell’Onu.

 

La Convenzione ONU e il modello sociale di disabilità

Questo appuntamento annuale è un monito prezioso a sensibilizzare e promuovere la conoscenza delle tematiche relative alla disabilità e ribadire il valore della dignità, dei diritti e del benessere delle persone con disabilità, come ricorda la Convenzione Internazionale sui diritti delle persone con disabilità delle Nazioni Unite. La sua adozione nel 2006 ha segnato una svolta culturale, affermando il “modello sociale di disabilità” basato sul rispetto dei diritti umani, valorizzando le diversità individuali e sollecitando i sistemi di welfare a ridisegnare i servizi socio-sanitari in una prospettiva di inclusione sociale.

 

Italia: normativa attenta, ma tanti ostacoli culturali

L’Italia vanta una normativa sulla disabilità tra le più attente: dalla legge quadro n. 104 del 1992 alla legge n. 68 del 1999 sul lavoro delle persone con disabilità, fino ai testi che disciplinano varie temi cruciali, come l’accessibilità o l’inclusione nel sistema scolastico. Eppure la realtà spesso è meno virtuosa e netta dell’inchiostro sulla Gazzetta Ufficiale dello Stato.

Ancora oggi numerosi ostacoli di natura culturale e materiale offuscano la piena espressione di questi diritti.

A rivelare queste fragilità sono i più recenti dati Istat (2013) con un focus sulla disabilità, che interessa circa 3,2 milioni le persone sopra i 6 anni con “limitazioni funzionali”, come vengono definite da Istat, di tipo motorio (1,5 milioni di persone), legate alla comunicazione (circa 900 mila), o con più tipi di limitazioni funzionali compresenti (1,8 milioni di persone).

Circa 190mila persone con disabilità vivono in istituto (dati 2010) e oltre il 21% delle “famiglie con disabilità” in Italia è oggi a rischio povertà, contro il 18% circa delle famiglie senza componenti disabili, come mettono in luce i dati, elaborati per Redattore sociale dall’Istat (2004-2011).

Anche sul fronte del lavoro, i numeri non sono confortanti, con quasi 680mila iscritti alle liste di collocamento, e pochi casi di avviamenti al lavoro (come prescrive la legge 68/99). Nell’anno 2013, ogni quattro nuovi disabili iscritti alla lista di collocamento solo uno ha trovato un lavoro. Infine, nel mondo scolastico, a fronte di un numero sempre crescente di alunni con disabilità (222mila nel 2013/2014) si contano la metà (110mila) degli insegnanti di sostegno e tante, troppe, difficoltà nelle scuole di ogni ordine e grado.

 

Il progetto “Ariel fa crescere i diritti”

Perché questi diritti siano meno invisibili, Fondazione Ariel, ente no profit impegnato dal 2003 nel sostegno delle famiglie con bambini con disabilità neuromotorie, ha avviato il progetto “Ariel fa crescere i diritti”, un ciclo di convegni (l’ultimo il 22 novembre), sviluppato insieme alla cooperativa sociale “Spes contra spem”, in collaborazione e con il supporto di Fondazione Umanamente del Gruppo Allianz.

Esperti di settore, medici, formatori, persone con disabilità e famiglie hanno preso parte a questo percorso, portando le proprie testimonianze e raccontando esperienze virtuose avviate in Italia, in quattro giornate di approfondimento dedicate ai temi del diritto all’istruzione, al lavoro, all’accesso all’informazione e alle cure sanitarie.

Tutti gli interventi saranno pubblicati sul sito di progetto www.disabilitaediritti.it, su cui sono già presenti i video degli interventi e le presentazioni dei primi due appuntamenti del percorso.

 

Le persone con disabilità in ospedale

Nel corso L’ospedale discrimina? L’accoglienza delle persone con disabilità in ospedale del 3 ottobre presso Humanitas Research Hospital, si è parlato del diritto a cure ospedaliere personalizzate in relazione alle persone con limitazioni intellettive, motorie e sensoriali.

In particolare, si è fatto il punto sullo stato degli ospedali, illustrando con una prima indagine conoscitiva Istat il ritardo generalizzato italiano nell’approntare percorsi specifici di presa in carico e gestione dedicati e, allo stesso tempo progetti ed esperienze virtuose, riportate da professionisti del settore sanitario e da esponenti di importanti associazioni del terzo settore.

La sfida della personalizzazione delle cure e dei percorsi di assistenza è stata affrontata partendo dalla “Carta dei Diritti della Persona con Disabilità in Ospedale” realizzata dalla cooperativa Spes contra Spem. Quattordici articoli che declinano i principi fondamentali della “Carta europea dei diritti del malato” in relazione alle persone con disabilità: accesso a cure e ai processi diagnostici, libera scelta delle cure, informazione, diritto a evitare le sofferenze inutili, diritto a elevati standard di qualità e, ancora, il fondamentale riconoscimento del ruolo dei caregiver a fianco del paziente in ospedale, soprattutto nel caso di difficoltà nell’area cognitiva ed espressiva. 

 

Il diritto allo studio per i bambini con disabilità

Il secondo focus, già consultabile sul sito disabilitaediritti.it, riguarda invece il convegno “La scuola di tutti e di ognuno”, tenuto il 25 ottobre, sempre in Humanitas e dedicato al diritto allo studio e l’inclusione degli studenti con esigenze speciali. Sguardi e competenze differenti, compresa quella dei genitori e degli insegnanti, hanno offerto un approfondimento sul “percorso a ostacoli” dell’inclusione scolastica dei bambini con disabilità, con diritti sanciti e obiettivi didattici in balia di continue riduzioni di risorse umane, strumentali e organizzative, mettendo in primo piano il benessere del bambino e la sua piena inclusione.

A breve, infine, verranno pubblicati anche gli interventi dell’ultimo convegno “Il lavoro fa per me!”, dedicato invece alla scuola secondaria, l’università e l’inserimento lavorativo di giovani e adulti disabili. Un archivio di contenuti ed esperienze, consultabili da tutti, per fare il punto sullo stato di tutela dei diritti delle persone con disabilità e per aumentare la consapevolezza delle ricadute positive sulla società di una piena inclusione umana, culturale ed economica.

 

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