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Ebola news – Nel 2015 i primi vaccini sperimentali

21/10/2014

A inizio 2015 potranno essere utilizzati in Africa i primi vaccini sperimentali anti Ebola.

A poche ore dalla rivelazione che in Nigeria il virus dell’Ebola è stato debellato, un’altra buona notizia proviene dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità. La direttrice generale aggiunta dell’OMS, Marie Paule Kieny, ha sottolineato che si tratterà solo di alcune decine di migliaia di dosi (per combattere l’Ebola in tutta l’Africa Occidentale ne servirebbero milioni), ma anche che questo rappresenterà iln primo passo fondamentale verso il contenimento dell’epidemia che ha già mietuto circa 4.500 vittime sul suolo africano.

 

Una sperimentazione che riguarda due vaccini

I vaccini che verranno sperimentati, ha sottolineato la rappresentante dell’organo sanitario mondiale sono due: il VSV Ebo, sviluppato in Canada e testato negli Stati Uniti, basato sul virus della stomatite vescicolare, e il ChAd3, sviluppato dall’azienda farmaceutica GSk, che si basa sull’adenovirus dello scimpanzé e che al momento è testato negli Stati Uniti, a Oxford e nel Mali.

I risultati derivanti dagli studi dei due virus saranno presumibilmente pronti per la fine del 2014, per cui la sperimentazione potrà essere messa in campo già a gennaio 2015. Nei due mesi che mancano alla fine dell’anno dovranno essere definite alcune caratteristiche fondamentali dei vaccini, come la loro sicurezza, l’immunogenicità e la quantità di dose necessaria da iniettare nelle persone con la vaccinazione.

 

Vaccini anti ebola, servirà un anno di sperimentazione

La sperimentazione, prevedono all’OMS, durerà almeno sei mesi, ma forse anche un anno intero. I risultati fin qui ottenuti sul vaccino della GSk – i test sono eseguiti su circa 250 volontari con età compresa tra i 18 e i 65 anni – saranno trasmessi entro breve a Losanna. Anche per quelli sviluppati in Canada sono previsti ulteriori test ad Amburgo, Ginevra, Kenya e Gabon.

La corsa contro il tempo e contro Ebola è quindi cominciata, ha sottolineato la rappresentante dell’OMS, ricordando che altri candidati vaccini sono allo studio. Tra questi anche uno che è stato sviluppato in Russia.

 

 

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