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Via vai di ambulanze, tutta colpa dell’influenza?

15/01/2013

Negli ultimi giorni l’attenzione di quotidiani e tv è spesso dedicata all’incremento di accessi al Pronto Soccorso per casi di influenza, tra le più colpite – si scrive – Milano, Roma (dove si sono verificati importanti disservizi) e le grandi metropoli. E’ davvero così? Ne parliamo con il dott. Antonio Voza, responsabile del Pronto Soccorso di Humanitas.

 

Dottor Voza, qual è la situazione?

“Milano, e in generale in scala nazionale, si è registrato un picco di accessi del Pronto Soccorso in particolare al rientro dalle festività, ma assolutamente in linea con le previsione e i numeri degli scorsi anni.
In Humanitas, in particolare, abbiamo avuto un minor numero di accessi di codici bianchi e verdi, cioè quelli di minore gravità come casi di influenza e piccoli traumi, ma un incremento di oltre il 15% di codici gialli e rossi“.
 

Tutta colpa dell’influenza?

“Non solo. Anzi, il vero picco influenzale arriverà attorno alla metà di febbraio, e iniziamo a registrare soltanto in questi giorni un aumento di accessi al Pronto Soccorso. Fino ad ora l’intensificarsi del lavoro non può essere imputato al picco influenzale, ma tra le possibili cause va sicuramente menzionata una limitata assistenza medica sul territorio (cioè la guardia medica,medici di base e pediatri, ndr) legata al periodo delle festività”.
 

Come si è attrezzato il Pronto Soccorso di Humanitas?

“L’aumento di accessi di codici gialli e rossi ha implicato la necessità di organizzarsi per aumentare di conseguenza la ricettività. In particolare le competenze spese sono state internistiche, cardiovascolari e – in parte – neurologiche”.

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