Tutti stiamo aspettando la primavera, una stagione tra le più amate ma che porta con sé anche il risveglio di alcune malattie allergiche piuttosto fastidiose legate ai pollini. Per non parlare del contributo negativo dato dall’inquinamento atmosferico, quest’anno particolarmente aggressivo, responsabile da solo di patologie respiratorie ma anche in grado di potenziare gli effetti negativi dell’esposizione agli allergeni. Ecco quindi spuntare le riniti allergiche (colpiscono circa il 10%-15% della popolazione), che si manifestano con un costante prurito nasale e conseguente raffreddore ma, anche, il riacutizzarsi delle manifestazioni dell’asma che colpisce circa il 5 % delle popolazione. “E’ vero che la primavera porta con sé alcune malattie respiratorie per la diffusione nell’aria di allergeni – spiega Lamberto Maggi, responsabile dell’Unità di pneumologia di Humanitas Gavazzeni – ma è bene ricordare che l’asma è una malattia infiammatoria cronica che va curata tutto l’anno e non solo quando “peggiora”. Anzi, bisogna individuarne presto i sintomi: un respiro difficoltoso o tosse persistente. Il primo esame diagnostico da consigliare è la spirometria”. Se per i raffreddori allergici un utilizzo sporadico di antistaminici può attenuare il problema, “ bisogna però ricordare – precisa il dottor Maggi – che esiste una sequenzialità temporale dalla rinite all’asma chiamata “marcia allergica”. Diventa quindi estremamente importante un precoce e corretto trattamento anche di forme apparentemente banali, per evitarne la cronicizzazione ed un coinvolgimento complessivo delle vie aeree che vanno considerate nella loro unicità e non a comparti separati”.