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MIT di Boston e Politecnico di Milano: ecco la maglietta intelligente per la salute del nascituro

09/10/2012

Grazie al Progetto Rocca finanziati numerosi progetti di ricerca.

Uno studio del cervello umano durante l’invecchiamento alla ricerca dei fattori precursori dell’Alzheimer, ma anche lo sviluppo di un dispositivo per il monitoraggio domiciliare del feto in gravidanza.
Sono due dei numerosi studi nati nell’ambito del Progetto Rocca, un vero e proprio ‘ponte diretto’ tra il Politecnico di Milano e il MIT di Boston, e presentati oggi a Milano a studenti e docenti. Nato nel 2005 e rinnovato fino al 2015, il Progetto si avvale di un finanziamento annuo (attraverso la Fondazione Fratelli Agostino ed Enrico Rocca) di 250.000 dollari, che raggiungeranno fra tre anni una quota totale di 2.500.000 dollari.

“Grazie a questo contributo – spiegano dal Politecnico all’Agenzia ANSA – sono stati realizzati più di 50 progetti di ricerca congiunti MIT-PoliMi nell’ambito della bioingegneria, della scienza dei materiali, dell’ingegneria meccanica, energetica e fisica che hanno coinvolto oltre 70 selezionati dottorandi, Post Doc, giovani ricercatori e assistant professor e più di 45 gruppi di ricerca”.

Una maglietta “intelligente” per la mamma in gravidanza

La ricerca di Andrea Fanelli ha l’obiettivo di sviluppare una maglietta ‘intelligente’ che permettesse di monitorare lo stato di salute del feto durante la gravidanza. La maglietta basa il suo funzionamento sulla registrazione dell’elettrocardiogramma a livello dell’addome, grazie a elettrodi inseriti nell’indumento. In particolare, il suo scopo è quello di diagnosticare precocemente eventuali problemi di crescita del feto, “condizione patologica che interessa il 7% delle gravidanze e che costituisce la principale causa di morbidità e mortalità fetale”.

Il cervello e l’invecchiamento

La tesi di dottorato di Maria Giulia Preti si focalizza sullo studio del cervello umano durante l’invecchiamento, con tecniche avanzate di risonanza magnetica. L’ obiettivo è di valutare le differenze tra il funzionamento cerebrale del soggetto anziano sano e quello con Alzheimer, allo scopo di trovare possibili fattori precursori della patologia prima che questa si sviluppi. La collaborazione avviata con il MIT ha permesso alla ricercatrice di mettere a punto un nuovo metodo di “trattografia guidata da risonanza funzionale” per analizzare il cervello, che è stato presentato al congresso annuale internazionale della Engineering in Medicine and Biology Society.

Fonte: ANSA

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