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A Humanitas un premio contro il fumo

03/07/2011

All’ospedale il riconoscimento “Italian Public Affairs Award 2011”, per l’impegno di sensibilizzazione svolto in occasione della campagna antifumo “Chi fuma sta in panchina”.

La campagna antifumo di Humanitas, lanciata nel 2010, ha ricevuto l'”Italian Public Affairs Award 2011″. Il premio – promosso dalla Public Affairs Association, Relazioni istituzionali in sanità – ha l’obiettivo di evidenziare i successi e promuovere le best practices in tutta la comunità italiana ed internazionale dei Public Affairs. La giuria, composta da rappresentanti del Parlamento, del Governo, del mondo Accademico universitario, dell’impresa, dei consumatori, dei giornalisti e delle Istituzioni nazionali ed internazionali che operano nel settore delle relazioni istituzionali, ha premiato l’opera di sensibilizzazione che Humanitas ha compiuto con questa campagna, che può avvalersi del titolo di “Eccellenza nei Public Affairs 2011”. La cerimonia di premiazione si è svolta presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica, a Roma, martedì 5 luglio.

“Chi non fuma è a colori. Il fumo separa. Chi fuma sta in panchina. Chi smette di fumare è libero”. Sono messaggi semplici, pensati per raggiungere, con l’aiuto di immagini altrettanto dirette, i giovani. Proprio a loro si è rivolto l’Istituto Clinico Humanitas con una campagna antifumo, affissa a Milano e Provincia nei centri parte del circuito sportivo che fa capo al CSI – Centro Sportivo Italiano, nel comune di Rozzano e naturalmente all’interno dell’ospedale Humanitas. Sono stati anche pubblicati dossier sui danni del fumo su Humanitas Salute e banner con le immagini della campagna sul sito istituzionale www.humanitas.it. Inoltre il servizio online Lo Specialista Risponde è stato dedicato per i mesi di luglio e agosto 2010 a domande e risposte con i medici del Centro Antifumo. La campagna è stata protagonista infine de “Le Piazze della Salute“, iniziativa promossa dall’Assessorato alla Salute del Comune di Milano, in tutte le piazze della città.
I giovani sono protagonisti e interpreti di questa campagna giocata sull’utilizzo di foto a fronte, a colori ed in bianco e nero, per sottolineare la differenza tra la positività di chi non fuma in netto contrasto con chi è invece schiavo della sigaretta. Un’abitudine dannosa che influisce negativamente sul rapporto con i coetanei, sulle relazioni affettive, sulle prestazioni sportive e perfino sull’aspetto fisico.

I danni alla salute prodotti dal fumo sono noti e quantificati: “Da anni infatti – spiega il dottor Armando Santoro, direttore di Humanitas Cancer Center, che ha promosso la campagna – numerosi dati scientifici hanno dimostrato la correlazione tra fumo, attivo e passivo, e danni cardiologici, pneumologici, nonché maggiore rischio di sviluppo di neoplasie. Nei paesi industrializzati il fumo rappresenta la prima causa di morte per cancro e in Italia si stima che quasi 80.000 decessi all’anno siano riconducibili a questa abitudine”. A fronte di questi dati vi è la convinzione da parte degli esponenti del mondo scientifico e delle istituzioni sanitarie che la prevenzione sia il modo più efficace per contrastare questo fenomeno, spesso alimentato da carenze formative che non sono colmate dalle figure e dalle istituzioni primariamente preposte a questo scopo: la famiglia e la scuola.

Per questo nel nostro Paese, oltre all’applicazione delle norme che vietano il fumo nei locali pubblici, si è fatto ricorso all’utilizzo di campagne d’informazione che hanno l’obiettivo di segnalare, specialmente ai giovani, i rischi per la salute che derivano dal vizio del fumo. L’Istituto Clinico Humanitas ha offerto il proprio contributo a questa causa, con il sostegno di AstraZeneca, ritenendo che sia dovere di un’Istituzione Sanitaria intervenire per mettere in guardia sulla pericolosità del fumo. Da tempo, presso l’ospedale, è attivo un Centro Antifumo pubblico che, avvalendosi di un team di specialisti composto da oncologi, otorinolaringoiatri, pneumologi e psicologi, coordinati dalla dottoressa Licia Siracusano, propone un percorso personalizzato per smettere di fumare.

A cura della Redazione

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