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Il futuro della geriatria

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Il punto sul percorso di cura dell’anziano, ma non solo. Appuntamento il 27 giugno in Humanitas.

Le malattie croniche, l’approccio sanitario ma non solo all’anziano, il futuro della geriatria: se ne parlerà lunedì 27 giugno nel convegno organizzato dal dott. Bruno Bernardini, responsabile di Riabilitazione neuromotoria presso Humanitas, in collaborazione con la sezione lombarda della la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria. L’incontro dal titolo “La geriatria lombarda e il futuro delle cure a lungo termine” si terrà al Centro congressi dell’Istituto. Saranno Ospiti di prestigio, tra gli altri, il Prof. Marco Trabucchi, dell’Università di Roma, Tor Vergata, e la Dr.ssa Anna Maria Maestroni, dell’Assessorato alla Famiglia della Regione Lombardia.

Stiamo ancora praticando la medicina del secolo scorso? Se lo chiede il geriatra Robert Kane, riferendosi alle difficoltà a rinnovarsi che l’intervento sanitario trova di fronte alle malattie croniche che richiedono cure a lungo termine rivolte per gran parte alla popolazione anziana. Sottolinea il dott. Bernardini: “La geriatria ha da lungo tempo elaborato modelli di cura che si confrontano con la necessità di questi malati, sia nel momento della riacutizzazione, come ad esempio il delirium e in generale i ‘fragili’, che della fase post acuta e riabilitativa, come nel caso dei malati con comorbosità sia fisica che psichica e con fragilità sociale, fino alla necessità di cure continue di fronte alla non autosufficienza, penso ai modelli protesici, ai modelli centrati sulla persona, al ‘Chronic Care model’. La valutazione multidimensionale geriatrica integra la diagnosi e consente una prognosi clinica e funzionale su cui si può costruire un vero piano di cura che numerosi studi scientifici hanno dimostrato oramai da decenni essere efficace ed affidabile”.

Nelle cure prolungate è questo il terreno comune dove si giocano le professionalità e le capacità dell’équipe; il medico, l’infermiere, il fisioterapista danno certamente un approccio professionale specifico, ma tutti insieme condividono metodi e contenuti della valutazione delle capacità funzionali fisiche e psichiche della persona malata anziana, per poter affrontare sia le patologie croniche che le sindromi geriatriche. “E’ finita l’era delle malattie”, recita il titolo di un famoso articolo della geriatra Mary Tinetti, e la medicina deve occuparsi soprattutto delle sindromi. “Per questo – continua lo specialista – la scelta degli strumenti di valutazione, dei luoghi della cura, delle professionalità da coinvolgere e degli obiettivi da perseguire ha un riflesso fondamentale e non mediato sulla risposte che i sistemi sanitario e socio sanitario, sanno dare alle necessità di cura a lungo termine. Nel momento in cui molte cose, in questa fondamentale area assistenziale, cambiano sia a livello nazionale che regionale, i geriatri sono chiamati a conoscere, confrontarsi e dibattere sul presente e il futuro della cura a lungo termine degli anziani”.

A cura della Redazione