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Un corso per gli specialisti in oftalmologia

30/03/2010

Un incontro in Humanitas per i medici che vogliono perfezionare le metodologie di chirurgia oftalmoplastica.

E’ in programma il 10 aprile 2010, presso il Centro Congressi di Humanitas, il “Corso di chirurgia oftalmoplastica, annessi oculari e vie lacrimali” diretto dalla dott.ssa Alessandra Di Maria, specialista dell’Unità Operativa di Oculistica di Humanitas di cui è responsabile il dott. Paolo Vinciguerra.
“Il corso – spiega la dott.ssa Di Maria – è rivolto a medici specialisti in Oftalmologia. La chirurgia oftalmoplastica è una branca ultraspecialistica di confine tra l’oculistica, l’otorinolaringoiatria, la neurochirurgia e la chirurgia plastica, ed è di pertinenza dell’oculista specializzato in questa area. La collaborazione multidisciplinare tra specialisti diversi è fondamentale nel trattamento funzionale ed estetico del terzo superiore del volto, al fine di preservare la funzione visiva e scongiurare le complicanze che si possono presentare nel postoperatorio a breve ed a lungo termine.
I trattamenti estetici – argomento di moda che interessa donne e uomini sempre più giovani – in questi ultimi anni hanno subito un incremento della richiesta maschile proprio nel settore del ringiovanimento del terzo superiore del volto, forse per i cambiamenti culturali ed economici e per l’importanza che l’aspetto fisico di primo impatto ha sulla vita sociale e lavorativa. Così come sono più frequenti le richieste di trattamenti parachirurgici quali quelli con tossina botulinica e fillers in pazienti di sesso femminile attorno ai 25 anni, forse per una ricerca di autostima necessaria e di allineamento in una società che presenta degli stereotipi ai quali si ‘deve’ assomigliare”.

Al di là della chirurgia estetica delle palpebre, focus dell’appuntamento scientifico sono le più moderne tecniche chirurgiche per risolvere malattie e problemi oculari molto diffusi. L’incontro è strutturato con relazioni, tenute da esperti nel settore specifico, sulle patologie che più frequentemente si incontrano nella pratica clinica, in modo da rendere vivo il confronto e la discussione degli argomenti trattati. L’obiettivo è rendere interattivo il dialogo tra esperti e partecipanti in modo che, questi ultimi, imparino a riconoscere e ad impostare la terapia d’elezione, potendo scegliere tra le molteplici metodiche.

“Nel complesso – prosegue la dott.ssa Di Maria – si tratta di una serie di problematiche d’impatto sociale che colpiscono non solo persone in età avanzata, ma anche giovani e bambini. E che, se trascurate o non trattate opportunamente, possono avere serie conseguenze sulla funzione visiva e sulla qualità della vita.
Tra le più frequenti, le ptosi palpebrali superiori e le mal posizioni palpebrali inferiori, che possono causare gravi problemi visivi, e i tumori delle palpebre, che si presentano con incidenza di circa 80 casi ogni 100.000 abitanti, a causa dell’esposizione alla luce solare. La loro rimozione deve essere accurata per evitare le recidive e per ricostruire al meglio l’estetica del volto. In Humanitas, la collaborazione e il continuo confronto tra specialisti diversi come oculisti, otorini, neurochirurghi e chirurghi plastici, hanno permesso di sviluppare una sezione dedicata alla patologia oncologica del distretto testa-collo con potenzialità diagnostiche, demolitive e ricostruttive che hanno dato in questi 7 anni di lavoro multidisciplinare risultati sorprendenti in merito a radicalità di interventi e sopravvivenza dei pazienti.
Ancora più di rilievo è la proficua collaborazione tra oculisti ed otorinolaringoiatri – in particolare con il dott. Arturo Poletti, responsabile di Otorinolarigoiatria in Humanitas, e il dott. Luca Malvezzi – nel trattamento della ostruzioni delle vie lacrimali, problema che può essere congenito, ma prevalentemente acquisito, soprattutto diffuso nella popolazione femminile sopra i 50 anni. Questo problema causa una continua e fastidiosa lacrimazione con frequenti infezioni, ed è risolvibile con un intervento endoscopico di ripristino del naturale deflusso verso il naso (dacriocistorinostomia endonasale endoscopica)”.

A cura della Redazione

 

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