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Fermi tutti, è la Giornata Mondiale della Lentezza

15/03/2010

Almeno oggi, lunedì 15 marzo, l’imperativo è “prendersela con calma”. In tutto il mondo infatti si festeggia la lentezza, per riflettere su ritmi di vita più umani e sui rischi di una vita votata alla sola velocità.

Oggi, lunedì 15 marzo 2010, è la 4° Giornata Mondiale della Lentezza, ideata per riflettere su ritmi di vita più umani e sui danni economici, sociali e ambientali di una vita votata alla sola velocità.
Nata da un passaparola via web, l’iniziativa si deve a Bruno Contigiani, fondatore dell’associazione “Arte del vivere con lentezza“. Il tema di quest’anno è rallentare per uno sviluppo economico in armonia con l’uomo e con l’ambiente.

Non è necessario fermare il mondo, ma rallentare un po’ riappropriandosi del proprio tempo, iniziando con piccoli gesti. Attenzione, però, vivere con lentezza non significa oziare, ma trovare un equilibrio e un rapporto critico con la gestione di ore e giorni.

Insomma, se è vero che lo stress è la grande malattia fisica e psicologica dei nostri giorni, corresponsabile della comparsa delle più svariate malattie come il diabete nell’età adulta, l’ipertensione e l’ulcera gastrica, questa iniziativa ci invita a riflettere. È anche vero, però, che lo stress, se considerato nella sua dimensione di risposta immediata a un evento che ci scuote e ci stimola, ha una precisa valenza positiva, una reazione buona che diventa cattiva solo quando si prolunga nel tempo. Abbiamo, così, approfondito l’argomento con il dott. Maurizio Tommasini, responsabile dell’Unità operativa di Medicina Generale ed Epatologia di Humanitas.

Quando lo stress può essere considerato un “amico”?
“Lo stress può essere considerato positivo quando è breve, cioè quando ha una rapida attivazione ed una altrettanto rapida disattivazione. In pratica, va preso a piccole dosi. Lo stress è quella condizione in cui l’organismo mette a disposizione una maggiore quantità di energia. Oltre a potenziare la forza fisica, regala lucidità e prontezza mentale e moltiplica le possibilità di trovare in fretta le soluzioni ai problemi urgenti. È anche quello stimolo che ci dà la giusta carica per farci alzare al mattino. Se persiste, però, si passa allo stress negativo, che si può ripercuotere sul fisico diventando un ‘nemico’ per l’organismo perché provoca un abbassamento delle difese naturali, rendendoci più vulnerabili alle malattie, in particolare quelle infettive, ma anche i disturbi che coinvolgono il cuore, il sistema circolatorio e il sistema ormonale. Lo stress, comunque, non è misurabile e, quindi, è impossibile attribuirgli in modo diretto alcune malattie come non è corretto affermare che chi è stressato si ammala sempre. Si deve tenere presente, inoltre, che la percezione dello stress è assolutamente soggettiva perché legata ad una dimensione psicologica, per cui ci sono persone che vivono la frenesia e la velocità di tutti i giorni senza stressarsi e persone, al contrario, che vanno in crisi perché ricevono una telefonata in più in ufficio. Certamente molto dipende anche dall’evento che scatena lo stress. Un lutto, per esempio, metterà a dura prova, mentre un matrimonio stimolerà a dare il massimo. In base a questa logica, quindi, si deve tenere presente che lo stress non è legato solo alla frenesia e all’andare di corsa, perché alcune persone possono essere stressate se non fanno niente. Si pensi, per esempio, a chi va in pensione: questo riposo ‘forzato’ dopo una vita di attività può stressare”.

Come si modifica l’organismo sotto stress?
“Il cervello (in particolare l’ipotalamo e l’ipofisi) risponde allo stress liberando un ormone, l’Acth (ormone adrenocorticotropo) che stimola le ghiandole surrenali a rilasciare altri ormoni come il cortisone e il Tsh (ormone tireotropo). Questo, a sua volta, sollecita la tiroide a produrre gli ormoni T3 e T4, che accelerano il metabolismo. Inoltre, il cervello dà anche l’impulso a rilasciare le gonadotropine (testosterone, estrogeni, progesterone), la prolattina, che inibisce il desiderio sessuale (infatti, lo stress è nemico giurato del sesso), le endorfine, che aumentano la resistenza al dolore e alla fatica, l’adrenalina e la noradrenalina, sostanze che potenziano le risorse del fisico e della mente, che aumentano la pressione del sangue, accelerano il battito cardiaco e favoriscono l’irrorazione dei muscoli e del cervello dando la sensazione di una eccitazione costante”.

Cosa succede nell’organismo se lo stress persiste?
“Se lo stress persiste, la quantità di endorfine rilasciate inizia a diminuire con il passare delle ore e viene a mancare la sensazione di padronanza e benessere. Il cortisone, invece, che viene prodotto sotto stress, continua ad essere rilasciato e, a lungo andare, può indebolire il sistema immunitario. L’adrenalina, infine, si mantiene a livelli alti favorendo l’ipertensione e le malattie del cuore. Per questo, ogni tanto, se ci si sente eccessivamente stressati, è corretto staccare la spina e riflettere sulla qualità della propria vita”.

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