Stai leggendo Perché il dottor House non ne azzecca una

Magazine

Perché il dottor House non ne azzecca una

23/02/2010

Secondo uno studio canadese le fiction mediche sono piene di strafalcioni. Ma l’aspetto tecnico non è certo il segreto del loro successo. 

Er, Grey’s Anatomy, il Dottor House, sono serie televisive di argomento medico di grande successo, ma piene di strafalcioni tecnici e scientifici, soprattutto quando si parla di emergenza e pronto soccorso. È l’opinione di alcuni ricercatori canadesi che in uno studio citato da La Stampa hanno rilevato che nel 46 per cento dei casi di ricovero d’urgenza sono state mostrate pratiche inappropriate come, per esempio bloccare i movimenti involontari del paziente. Gli esperti della Dalhousie University di Halifax, nella Nuova Scozia, hanno esaminato 327 episodi e hanno riconosciuto un corretto primo soccorso solo nel 29 per cento dei casi. Ma è proprio vero che i serial medici sono da guardare con spirito critico a causa degli errori commessi da dottori e infermieri televisivi? “Nei reparti d’emergenza italiani la realtà è diversa rispetto a quella anglosassone – commenta Antonio Voza, responsabile del Pronto Soccorso di Humanitas -, il rapporto tra medico e paziente si risolve nell’immediatezza e deve essere improntato alla fiducia: il primo approccio è quindi fondamentale. Ritengo che in queste serie tv venga enfatizzato un tratto umano del medico che si occupa delle urgenze e questo è un aspetto positivo. Poco importa che nella fiction ci siano errori tecnici spesso grossolani, visto che i telefilm non hanno la pretesa di essere didattici e chi li guarda non si aspetta certo di poterli prendere a esempio in caso di urgenza. Il vero scopo, secondo me ben perseguito, è di far apparire il medico come una persona di cui ci si può fidare, prima di tutto dal punto di vista umano”.

Anche Luca Carra, giornalista scientifico di Zadig, promuove il Dottor House e i suoi colleghi televisivi. “I telefilm, se di buona qualità, sono utili, perché fanno riflettere il telespettatore sui grandi temi della medicina – sottolinea -. Vengono infatti affrontati senza censure tutti gli argomenti, anche quelli più delicati come la bioetica. Gli errori tecnici non sono certo positivi, ma la valutazione non può fermarsi a questo aspetto. Bisogna considerare anche il valore che le serie tv assegnano al lavoro d’équipe in un pronto soccorso e l’immagine non paternalistica del medico che ne scaturisce. Considero questi ultimi fattori molto positivi”. Più severo invece Luigi Ripamonti, medico e caposervizio di Corriere.it per le sezioni di Scienza e di Salute: “È importante innanzitutto chiarire che la fiction non deve corrispondere necessariamente alla realtà. Dottor House, in particolare, è affascinante proprio per la sua dimensione irreale, lontana da qualsiasi verosimiglianza. Le fiction che invece vogliono ricalcare la realtà, come E.R. o più in generale le serie italiane, hanno l’obbligo di essere corrette, proprio per l’impatto che generano sul pubblico. Un vecchio studio del 1997, divulgato dall’Associated Press, coinvolse 1.000 spettatori fedeli di E.R.; di questi, il 50 per cento dichiarò di aver imparato qualcosa di utile sulla salute e sui temi clinici, un terzo giudicò la serie un aiuto per le proprie scelte mediche, e il 12 per cento contattò il proprio medico dopo aver visto una puntata. Quindi se le informazioni sono sbagliate, il rischio di un loro cattivo uso esiste”.

A cura della Redazione

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita