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Tiroide e paratiroidi: patologie, cure e innovazioni

05/10/2009

Nell’ambito della Chirurgia Generale è in fase di grande sviluppo la branca della Chirurgia Endocrina che si occupa della cura delle patologie che interessano le ghiandole endocrine quali la tiroide e le paratiroidi.

Ne abbiamo discusso con il dottor Luca Cozzaglio, chirurgo generale di Humanitas.

Dottor Cozzaglio, perché è importante per questo tipo di patologie affidarsi ad uno staff medico dedicato all’endocrinochirurgia?
“Questo tipo di chirurgia, soprattutto per quanto riguarda la tiroide e le paratiroidi, è particolarmente complessa. Infatti sia per alcune caratteristiche anatomiche particolari degli organi interessati, sia per la loro vicinanza a strutture molto delicate (come i nervi laringei che comandano i muscoli deputati al controllo della voce e della deglutizione), questo tipo di interventi necessita di personale specializzato che abbia maturato una vasta esperienza specifica in questo campo.
In Humanitas, per tutti questi motivi, quindi per offrire al paziente i migliori trattamenti diagnostici e terapeutici esistenti, è presente uno staff che si occupa in maniera particolare di endocrino chirurgia e che collabora a stretto contatto con le altre Unità Operative (endocrinologia, ecografia, analisi cliniche, medicina nucleare, anatomia patologica, radiologia interventistica) importanti soprattutto per la diagnosi ma a volte anche per il completamento della terapia dopo la chirurgia. Infatti in questa branca della chirurgia il lavoro d’equipe è fondamentale. Inoltre, poiché le tecnologie utilizzate sono in continua evoluzione, ho creato con il mio collaboratore dott. Massimiliano Coladonato, un programma di aggiornamento periodico per il nostro staff con periodi di residenza presso i migliori centri italiani (Pisa) ed europei (Marsiglia). Collateralmente ci siamo impegnati a istruire in questo campo specifico gli studenti del corso di specializzazione di Chirurgia Generale, a noi affidati”.

Quali sono le patologie che interessano la tiroide?
“Le patologie tiroidee di interesse chirurgico sono di due tipi: neoplastiche (tumorali) e non-neoplastiche: da ingombro (gozzo), e da malfunzionamento della ghiandola (ipertiroidismo) resistente ala terapia medica. La patologia neoplastica della tiroide se trattata in modo corretto ha tassi di guarigione estremamente elevati (superiori al 90%). Questo è valido anche nei casi in cui sono presenti metastasi linfonodali fin già dall’esordio. Inoltre, è una patologia che risente in modo particolare del trattamento iniziale: migliore è il trattamento iniziale, migliore è la prognosi”.

Quali sono le innovazioni della chirurgia nella cura di tali patologie e i loro vantaggi?
“Le innovazioni sono innumerevoli e mirano tutte a determinare un abbassamento delle complicanze intra e post-operatorie (in particolare l’emorragia) e un accorciamento del tempo operatorio. In Humanitas abbiamo introdotto nuove forme di coagulazione: la bipolare con irrigazione continua, che ha il vantaggio di rispettare maggiormente le strutture nervose; le radiofrequenze e gli ultrasuoni (usate anche nella dissezione dei tessuti). Inoltre, è stata introdotta la tecnica chirurgica mininvasiva video-assistita, metodica altamente selettiva che può essere praticata solo in particolari condizioni che dipendono dalle dimensioni globali della tiroide e dei noduli, e dalla presenza di fenomeni infiammatori. Questo tipo di intervento può essere applicato solo al 5-10% di tutti i pazienti candidati ad intervento chirurgico, ma risulta essere molto efficace perché porta ad una minore dissezione e ad una conseguente diminuzione delle problematiche infiammatorie post-operatorie, oltre che ad un miglior risultato estetico. Infine del tutto recentemente abbiamo introdotto l’ecografia intraoperatoria, molto utile in caso di reintervento sui linfonodi metastastici del collo”.

Dottore, quali sono invece le patologie paratiroidee?
“Come per le patologie che interessano la tiroide, le patologie paratiroidee di interesse chirurgico possono essere di tipo neoplastico o molto più frequentemente causate dalla disfunzione dell’organo (iperparatiroidismo). Le paratiroidi, sia come sede che come numero hanno una variabilità elevata. Una patologia funzionale come l’iperparatiroidismo può quindi interessare una, due, o anche tutte e quattro le ghiandole. Purtroppo, molto spesso, proprio per questa variabilità le metodiche pre-operatorie di localizzazione della malattia paratiroidea non riescono a raggiungere una diagnosi precisa. Quindi per rendere possibile un intervento chirurgico efficace sono necessarie una serie di accortezze. In primo luogo è fondamentale la collaborazione intraoperatoria con il Laboratorio di Analisi Cliniche per determinare estemporaneamente (il risultato è disponibile in 20 minuti) il livello ematico del paratormone (l’ormone prodotto dalla paratiroide in quantità aumentata in caso di iperparatiroidismo) dopo ogni asportazione di tessuto paratiroideo e quindi avere, fin da subito, una garanzia dell’assenza di altri sedi di produzione anomala di paratormone e di conseguenza dell’efficacia del trattamento. Inoltre, in Humanitas, abbiamo introdotto delle nuove tecniche, quali: il cateterismo venoso selettivo, la colorazione vitale intraoperatoria delle paratiroidi, e la tecnica chirurgica mininvasiva video-assistita.

Il cateterismo venoso selettivo è una metodica innovativa praticata preoperatoriamente in day hospital sotto controllo del radiologo interventista e permette di localizzare le paratiroidi aberranti (che crescono in una sede diversa da quella normale). Il paziente viene sottoposto alla puntura di una vena (generalmente a livello inguinale) con seguente introduzione di un catetere fino a raggiungere i vasi del collo e del torace dove viene prelevato il sangue e dosato il paratormone. Lo specialista in questo modo può localizzare la o le ghiandole iperfunzionanti e quindi fare interventi di tipo mirato”. La colorazione vitale intra-operatoria delle paratiroidi con blu di metilene facilita notevolmente l’individuazione delle ghiandole, differenziandole da altri noduli (linfonodi, noduli tiroidei), mentre la chirurgica mininvasiva video-assistita viene utilizzata nella maggior parte delle paratiroidectomie perché aumenta la precisione chirurgica, riduce il dolore post-operatorio, il gonfiore locale e le dimensioni della cicatrice.

A cura di Francesca Tarocco

Nella foto, il dott. Cozzaglio (al centro) con la sua équipe

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