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Tommasini: quando la lattina diventa “pericolosa”

11/06/2002

L’ultimo allarme arriva dalla Svizzera. E ancora una volta punta il dito contro la cattiva igiene delle lattine. Secondo la notizia, diffusasi recentemente via e-mail, un uomo sarebbe deceduto dopo avere bevuto da una lattina contaminata da un microrganismo veicolato dalle urine dei topi, la leptospira, che provoca una grave malattia spesso fatale. “Bufala” o reale pericolo? Il “rischio” lattine non è una novità per la cronaca. Ma i casi di infezioni trasmesse in questo modo sono pochissimi in tutto il mondo. Abbiamo posto alcune domande al dott. Maurizio Tommasini, responsabile dell’Unità Operativa di Medicina Generale ed Epatologia di Humanitas.

Le lattine possono trasmettere malattie?
“In effetti è teoricamente possibile che dei germi (e non solo quello della leptospirosi) si sviluppino sulla superficie esterna delle lattine, che non è sterile. E questa è un’eventualità che può riguardare qualsiasi contenitore alimentare, dalle bottiglie, al tetrapak, fino alle posate e ai bicchieri. Perché virus e batteri patogeni diventino un pericolo per la salute è però necessario che i “contenitori” siano conservati male. Solo in condizioni igieniche precarie (ad esempio lattine esposte alle intemperie o magazzini sporchi), infatti, si può correre il rischio che si contaminino”.

Quando si verifica la contaminazione?
“Può fondamentalmente avvenire al momento della vendita delle lattine in negozi, bar e supermercati. Nelle prime fasi di trasporto e conservazione, infatti, le lattine sono avvolte nel cellophane e quindi è molto difficile che vengano a contatto con germi pericolosi. Il rischio cresce invece se prima della vendita le lattine sono conservate in luoghi polverosi o troppo umidi, e se vengono maneggiate con le mani sporche”.

Quanto è rischioso bere direttamente dalla lattina?
“Anche in questo caso il rischio è minimo. Innanzitutto perché i germi non crescono facilmente sulla superficie metallica delle lattine, dove non trovano nulla con cui nutrirsi. E poi perché in genere virus e batteri non sopravvivono nell’ambiente per più di 24-48 ore”.

Come ci si può tutelare?
“Per evitare brutte sorprese, comunque, vale la pena prendere qualche semplice precauzione. Innanzitutto è utile lavare con acqua e detersivo la superficie della lattina (e in particolare la linguetta che va a diretto contatto con il contenuto) prima di consumarne il contenuto, sia che si beva direttamente dalla lattina, sia che si versi la bibita in un bicchiere. Inoltre, sciacquare bene il detersivo prima di bere, e se si è fuori casa non bisogna utilizzare le salviettine detergenti per pulire la lattina, altrimenti si rischia di bere il detersivo: vale piuttosto la pena chiedere aiuto al barista. Attenzione anche a come si conservano le lattine a casa: bisogna riporle al fresco e all’asciutto senza mai lasciarle al caldo o esposte alla polvere e alle intemperie. Se sono state conservate in condizioni non ideali (ad esempio in campeggio o in barca) è meglio buttarle indipendentemente dalla data di scadenza riportata sulla confezione.”

A cura di Silvia Rosselli

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