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Nicoletta Carbone: sulle frequenze del benessere

25/09/2007

Medicina e scienza spiegate con parole semplici e con il supporto degli specialisti. È la formula della trasmissione radiofonica della giornalista di Radio 24. Nicoletta Carbone si occupa da anni di divulgazione scientifica. Ha curato programmi con rubriche di alimentazione, benessere e medicina e, insieme a medici e nutrizionisti, la realizzazione di appuntamenti e corsi su temi relativi allo stile alimentare. Consulente di progetti editoriali per case editrici scientifiche, dal 1999 collabora a “Essere e Benessere“, la trasmissione di salute di Radio 24 in onda dal lunedì al venerdì alle ore 11.00 di cui è diventata autrice e conduttrice nel 2005. Al sabato conduce alle ore 12.00, sempre su Radio 24, “Questa casa non è un albergo”, trasmissione dedicata alla relazione tra genitori e figli. Anche il servizio “Lo specialista risponde” collabora con “Essere e Benessere”, cui partecipano i medici dell’Istituto Clinico Humanitas. Nel mese si settembre è possibile inviare domande al dott. Roberto Tozzi, responsabile dell’Unità Operativa di Ginecologia Oncologica e Mininvasiva, su come prevenire e curare il cancro della cervice uterina.

Nicoletta, quali sono le caratteristiche del suo programma?
“È l’appuntamento quotidiano per imparare a prendersi cura di sé e della propria salute. Ogni giorno in diretta gli esperti rispondono a dubbi e domande in tema di prevenzione, diagnosi e cura. Una guida autorevole e rassicurante per affrontare con serenità i piccoli acciacchi e le patologie più complesse. Ma la salute passa anche dal benessere del corpo e della mente. Per questo ampio spazio viene dedicato anche alle strategie e ai percorsi per conoscersi e stare meglio con se stessi. Psicologia, medicina alternativa, fitness e tutto quanto aiuta ad aggiungere non solo anni alla vita ma vita agli anni”.

Come si inserisce la trasmissione all’interno del palinsesto di una radio molto attenta ai temi economici?
“Potrei rispondere con una frase di Schopenauer: ‘la salute non è tutto ma senza la salute il tutto è nulla’”.

Che tipo di pubblico vi segue? E come interagisce con voi?
“Soprattutto donne, e lo dico con orgoglio perché noi ci facciamo carico della salute dei nostri famigliari e quindi siamo in prima linea con una sensibilità particolare, ma naturalmente anche uomini. Siamo una bella squadra, direi. Mi piace che i mie ascoltatori si sentano a casa che ‘entrino’ nel nostro salotto radiofonico per porre domande al nostro esperto ma anche per raccontare la loro esperienza. Gli ascoltatori sono fondamentali in questa trasmissione. Sono loro i veri autori e lo sanno. Spesso i medici che intervisto mi dicono che intervenire in trasmissione è quasi come fare un minicorso di aggiornamento sulla relazione medico-paziente. È possibile intervenire in trasmissione chiamando il numero verde 800240024 o via sms al 3492386666 e via mail”.

Quali sono le esigenze del pubblico radiofonico?
“Ricevere informazioni puntuali, corrette e chiare sfruttando l’opportunità di poter chiedere direttamente all’esperto, un aspetto che teniamo in grande considerazione. Il nostro ascoltatore parla con il medico, se non capisce e la risposta non è esauriente lo rincalza. Ma anche il medico ci guadagna perché seguendo l’onda delle richieste ha modo di soffermarsi e puntualizzare i piccoli dettagli che a volte fanno la differenza. Il risultato è un’informazione che oltre che informare sa formare e quindi rende l’ascoltatore più consapevole”.

Quali gli argomenti che privilegiate o che riscuotono più interesse?
“La prevenzione senza dubbio con regole e consigli per migliorare il proprio stile di vita in generale”.

Come secondo lei la radio può promuovere la salute? E Internet? Ci sono dei rischi?
“Per quello che mi compete, un programma di salute radiofonico, come ‘Essere e Benessere’ può promuovere la salute, anzi è un ottimo strumento per informare la gente sull’importanza non solo della cura ma anche della prevenzione. Questo richiede impegno, competenza, professionalità nella selezione dei temi da trattare, delle fonti da consultare, degli esperti da coinvolgere. Non si può improvvisare, il rischio di creare false aspettative è alto. Ci vuole rigore e, come direbbe il mio direttore, tanta passione”.

A cura della Redazione

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