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Alla scoperta della Croce Viola di Rozzano

23/07/2002

Garantire 24 ore su 24 il primo soccorso sul territorio di Rozzano e dei comuni limitrofi: è uno dei compiti, sicuramente quello principale, della Croce. Un’associazione per la pubblica assistenza fondata 30 anni fa e iscritta all’Albo Regionale come associazione ONLUS no-profit.
Per conoscere meglio e più da vicino questa realtà, abbiamo parlato con il responsabile del corpo volontari, Gianluca Paparella, 31 anni, da 13 in Croce Viola, è autista soccorritore e dal 1995, come responsabile del corpo volontari, si occupa della parte operativa dell’associazione: gestione del servizio e dei clienti, suddivisione delle squadre.

Quali sono i campi d’azione della Croce Viola?
“Dipendiamo direttamente dal 118 per la gestione delle emergenze e per l’invio dei mezzi. Sul territorio di Rozzano garantiamo il servizio notturno e festivo della Guardia Medica e collaboriamo con il Comune per gli stazionamenti durante le manifestazioni. Inoltre, siamo convenzionati con l’ipermercato Fiordaliso che per legge deve avere un presidio medico o di ambulanza durante l’orario di apertura. E siamo convenzionati con Humanitas per il trasporto di sangue, emoderivati e organi, e per il trasporto pazienti. Con Humanitas, in particolare, collaboriamo fin dalla sua apertura, essendo la nostra l’unica associazione per la pubblica assistenza presente sul territorio di Rozzano”.

Come siete organizzati al vostro interno?
“La Croce Viola è interamente composta da soci volontari che, oltre a prestare primo soccorso, si occupano della gestione del servizio e dell’amministrazione.
Presso di noi prestano servizio 7 obiettori di coscienza, per lo più dedicati al trasporto sangue ed emoderivati, e lavorano 7 dipendenti – gli unici a percepire un compenso – che compongono gli equipaggi diurni durante la settimana. Di notte e nei festivi, invece, i turni sono interamente coperti dai volontari: 80 in tutto tra soci e soccorritori, fortunatamente in crescita. I soccorritori sono organizzati in 8 squadre, ognuna delle quali è di servizio una notte a settimana, dalle 20 alle 6,30, e a rotazione nei giorni festivi.
Disponiamo di 5 ambulanze e di 3 autovetture una delle quali allestita come mezzo d’emergenza, ossia con tutte le caratteristiche di un’ambulanza”.

Dove si trova la vostra sede?
“Attualmente in viale Liguria: si tratta di un’area nata come scuola che il Comune ci ha concesso in uso, aiutandoci ad adattarla per il nostro tipo di servizio. Entro il 2004, però, cambieremo sede: ci trasferiremo a fianco del Pronto Soccorso che verrà realizzato in Humanitas. Sarà una sede ad uso esclusivo nostro, appositamente studiata e pensata per le nostre esigenze. Questo garantirà ai cittadini un servizio migliore: una sede delle ambulanze nelle immediate vicinanze del Pronto Soccorso riduce notevolmente i tempi di intervento, e anche per l’eventuale trasferimento dei pazienti da un pronto soccorso ad un altro è decisamente la soluzione ideale”.

Come si diventa volontari della Croce Viola?
“E’ sufficiente avere voglia di imparare, un pizzico di spirito di sacrificio e un po’ di tempo libero da dedicare agli altri. I volontari hanno diversi ruoli e compiti. Chi entra in Croce Viola lo fa, inizialmente, come semplice ‘socio volontario’, con il compito di gestire il servizio e principalmente il centralino: quattro linee telefoniche oltre a quella diretta con il 118 e alle linee del servizio di Guardia Medica di Rozzano, e un canale radio per la comunicazione con i mezzi di soccorso.
Per diventare ‘soccorritori’ a tutti gli effetti l’iter di addestramento è piuttosto lungo: almeno un anno, fra corso teorico e tirocinio pratico. Del resto è fondamentale che i volontari siano realmente preparati per le emergenze, perché capita spesso di avere a che fare con persone in pericolo di vita. Il primo gradino è quello di ‘soccorritore semplice’. Per diventarlo bisogna superare un esame interno (tenuto dall’ANPAS, Associazione Nazionale Pubblica Assistenza, di cui la Croce Viola fa parte) e – da due anni a questa parte – un ulteriore esame tenuto dal 118, in seguito al quale viene rilasciata la certificazione di ‘soccorritore regionale’. Un attestato che, finalmente, riconosce a livello professionale la figura del soccorritore, con tutti i diritti e doveri che questo comporta. I tempi si allungano per chi vuole diventare capo-squadra, ossia la persona che gestisce l’equipaggio e il servizio, che ha l’approccio con il paziente e decide le tecniche di primo soccorso da adottare. Si parla almeno di due anni e mezzo o tre di servizio continuo. Dopo di che, con almeno due anni di patente e un ulteriore anno di servizio come capo-equipaggio, si può accedere ai corsi per diventare autista soccorritore. Per la Croce Viola, che da sempre si distingue per la serietà della formazione, questo è un ruolo molto importante: l’autista, infatti, oltre a condurre il mezzo deve anche saper intervenire sul paziente”.

A cura di Monica Florianello

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