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Caritas: una rete per gli aiuti

30/12/2004

La Caritas Italiana è in contatto fin dal 26 dicembre con la Caritas Internationalis e con le Caritas nazionali dei Paesi colpiti. La rete Caritas si sta adoperando nella prima fase di emergenza al fianco delle Chiese/Caritas locali.

India
Tamil Nadu, Andhra Pradesh, Kerala, Pondicherry sono gli stati indiani colpiti dallo Tsunami. 9.500 morti stimati, 5.000 accertati nel solo stato di Tamil Nadu. Si tratta principalmente di pescatori, donne e bambini. Il numero dei morti potrebbe salire ancora viste le difficoltà che le operazioni di salvataggio incontrano per via delle forti piogge che si stanno abbattendo sulla costa est dell’India. Forte il pericolo epidemie in particolare a Nagappattinam dove, 20 ore dopo la furia dello Tsunami, i corpi delle vittime venivano ancora trasportati all’ospedale governativo.
Mentre è in corso una missione da parte del vicedirettore di Caritas India, quest’ultima ha stanziato i primi fondi attraverso 14 centri di distribuzione. Anche il responsabile dell’Ufficio Regionale di Caritas India, Mr. Arockiam, è sui luoghi del disastro in supporto alle diocesi locali per i primi aiuti d’urgenza.

Tutte le diocesi delle regioni colpite sono coinvolte nelle attività di evacuazione a accoglienza delle vittime nelle scuole e nelle chiese. Alle vittime si fornisce cibo ed assistenza medica.
Nello stato di Tamil Nadu si sono mobilitate 6 diocesi:

Chennai: organizzati 20 campi per accogliere circa 20.000 persone con una presenza di 18 medici e 20 assistenti – si provvede a cibo, medicinali e vestiario;
Chengalpattu: organizzati 7 campi per accogliere circa 10.000 persone con una presenza di 3 medici e diversi infermieri – si provvede a cibo, medicinali e vestiario;
Tutucorin: organizzati 15 campi per accogliere circa 28.000 persone
con una presenza di medici ed infermieri provenienti dagli ospedali governativi locali – si provvede a cibo, medicinali e vestiario
Thanjavur: organizzati 3 centri sanitari e 3 centri di accoglienza in scuole e chiese per accogliere circa 10.000 persone con una presenza di 8 medici e diversi infermieri – si provvede a cibo, medicinali, vestiario e assistenza nell’opera di seppellir e i cadaveri (i morti sono stati circa 2000, ancora più di 2000 i dispersi);
Kottar: organizzati 37 centri, in 28 villaggi, per accogliere circa 20.000 persone con una presenza di medici provenienti dalle istituzioni sanitarie – si provvede a cibo, medicinali, vestiario e assistenza nell’opera di seppellire i cadaveri
Pondichery: organizzati 4 centri per accogliere più di 10.000 persone con una presenza di medici provenienti dagli ospedali governativi locali – si provvede a cibo, medicinali(forniti dal governo) e vestiario

Nello stato del Kerala il personale e i volontari delle Caritas diocesane sono principalmente coinvolti nelle attività di ripulitura delle strade e delle case, nella distribuzione di cibo, medicinali e vestiti nonché materiale di prima necessità quali materassi e coperte. Le attività sono portate avanti in collaborazione con il movimento dei lavoratori “Kerala Union Fishermen Federation” (Federazione dei Pescatori del Kerala) e diverse Ong locali. In tutto il Kerala sono stati avviati, dalla rete degli aiuti, 136 campi che accolgono circa 32.000 persone.

Sri Lanka
I danni alle infrastrutture economiche sono ingentissimi.
L’area colpita è così vasta che le operazioni di aiuto sono molto difficili. I bisogni immediati sono cibo, vestiario e soprattutto acqua potabile. Importanti anche le medicine e trattamenti per piccole ferite così come cibo per bambini. Il tutto da destinarsi agli sfollati raccolti nei diversi centri, in particolare nelle chiese ed altri luoghi provvisori.
Caritas Sri Lanka si sta adoperando per una risposta immediata attraverso la rete diocesana. I centri diocesani di Jaffna, Trinciomalee/Batticaloa, Galle e Colombo (dove sono attivi 14 centri) stanno portando avanti attività di aiuto d’urgenza facendo tutto quanto è al momento possibile anche in coordinamento con altre organizzazioni governative e non governative presenti. Anche le forze armate sono mobilitate in favore delle vittime dello Tsunami.

Indonesia
Si parla di 4.700 vittime nel nord dell’isola di Sumatra. 3.000 i morti a Banda Aceh, capitale della Provincia di Aceh. Centinaia i feriti. Mentre proseguono le operazioni di ricerca di sopravvissuti e di recupero dei corpi, centinaia di migliaia di sfollati hanno passato le ultime notti all’aperto o trovando rifugio nelle moschee o in tende. Caritas Asia, in stretto collegamento con Caritas Internationalis, sta verificando le possibilità di aiuto concreto articolato sia per la fase di emergenza, sia per quella di riabilitazione.

Thailandia
Sei le province direttamente colpite dallo tsunami: Puket, Phangnga, Krabi, Ranong, Satun, Trang. Il Governo tailandese si è subito mobilitato con uno stanziamento per la distribuzione di cibo e vestiario e con team medici. La Conferenza Episcopale Tailandese ha scelto di concentrare la sua attenzione sui bisogni delle comunità di poveri pescatori delle sei suddette province. Queste comunità hanno perso il loro mezzo di sostentamento con gli uomini rimasti uccisi o ancora dispersi. L’aiuto che la Chiesa tailandese sta portando avanti si articola su due livelli:
– aiuto d’urgenza: risposta ai bisogni materiali, in particolare di ricovero, in 31 villaggi – 6 nella provincia di Puket, 8 a Phangnga, 2 a Krabi, 3 a Ranong, 4 a Satun, 8 a Trang;
– riabilitazione e ripresa socio-economica a medio e lungo termine.
Per la prima fase degli aiuti d’urgenza si è stimato un bisogno di circa 25.000 USD.

Myanmar
A causa della situazione politica del paese sono difficili i contatti e poco si conosce al momento degli effetti dello Tsunami in Myanmar. Molto probabilmente le zone colpite sono le diocesi di Moulmein e Yangon. La rete Caritas sta tentando di avere maggiori informazioni dalla Caritas locale.

Bangladesh
Notizie più confortanti dal Bangladesh dove l’onda d’urto è arrivata in maniera attenuata: si lamentano danni a vecchie abitazioni, allagamenti di non grave entità, alcune decine di feriti, ma fortunatamente solo poche vittime.

Per sostenere gli interventi in corso (causale “Maremoto Oceano Indiano 2004”) si possono inviare offerte a
Caritas Italiana tramite:
– c/c postale n. 347013
– c/c bancari:
Banca Popolare Etica, Piazzetta Forzaté 2, Padova
CIN: S ABI: 05018 CAB: 12100 C/C 11113
Iban: IT23 S050 1812 1000 0000 0011 113 – Bic: CCRTIT2T84A
Banca Intesa, Agenzia Rm P.le Gregorio VII
CIN: D ABI: 03069 CAB: 05032 C/C 10080707
Iban: IT20 D030 6905 0320 0001 0080 707 – Bic: BCITITMM700
– Cartasì e Diners telefonando a Caritas Italiana 06/541921 (orario di ufficio)

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