Stai leggendo La luce rossa che vince i tumori cutanei

Magazine

La luce rossa che vince i tumori cutanei

25/11/2004

“La terapia fotodinamica (PDT) in dermatologia: esperienze a confronto”: questo il titolo del congresso nazionale organizzato dall’Unità Operativa di Dermatologia di Humanitas che si terrà sabato 4 dicembre presso l’Auditorium dell’Istituto.
Obiettivo del congresso, stabilire i protocolli per il trattamento fotodinamico dei tumori cutanei non pigmentati: epiteliomi basocellulari, epiteliomi squamocellulari e cheratosi attinica.
Questi tumori sono in assoluto i più frequenti per l’uomo, e la loro incidenza cresce con l’avanzare dell’età: in Italia si calcolano circa 150.000 nuovi casi all’anno, con conseguenti costi sociali elevati per il loro trattamento. Approfondiamo l’argomento con i professionisti di Humanitas.

Fondamentale è cercare soluzioni efficaci per questi tumori, e nuove alternative ai trattamenti già esistenti, ossia la chirurgia e l’impiego di forti energie distruttive e non mirate quali laser, diatermocoagulazione, azoto liquido.
La terapia fotodinamica (PDT, Photo Dynamic Therapy) è una tecnica non invasiva, che sfrutta una reazione fotochimica. Consiste nell’applicare sulla lesione cutanea una sostanza non farmacologica (l’acido 5-aminoLevulinico – 5-ALA), in grado di entrare nel metabolismo delle cellule tumorali stimolandole a produrre una sostanza (PpIX) fotoattiva, cioè sensibile alla luce, che distruggere le cellule tumorali. In questo tipo si trattamento, la luce rappresenta l’energia necessaria per attivare il fotosensibilizzante e questo produce radicali ossigeno tossici per la cellula”.

La PDT in Humanitas
Humanitas è centro di riferimento europeo per questa metodica. E’ stata la prima struttura a Milano, ed è oggi una delle poche in Italia (gli altri centri sono a Brescia, Roma e Napoli) ad offrire questo tipo di trattamento.
L’Istituto ha maturato una considerevole esperienza in questo settore, che sarà esposta durante il convegno. Solo nel 2004, presso Humanitas sono stati sottoposti a PDT 400 nuovi pazienti, ognuno dei quali ha avuto in media 2-3 trattamenti.

I vantaggi della PTD
I vantaggi della PTD sono numerosi: innanzitutto il 5-ALA è assolutamente innocuo. Da qui la possibilità per tutti di sottoporsi a questa terapia, senza limitazioni, indipendentemente dallo stato generale del paziente, dall’età o da malattie concomitanti. Inoltre, questa metodica è selettiva per le sole cellule tumorali, e permette una scomparsa del tumore senza lasciare cicatrici. E’ indolore, non prevede l’utilizzo di nessun tipo di anestesia, nemmeno locale. Infine, le medicazioni dopo il trattamento sono molto limitate.

Come funziona
Il 5-ALA viene applicato, in unguento, sulle lesioni da trattare. Per favorire il suo assorbimento si effettua una medicazione in occlusione (con una pellicola di polietilene), poi coperta per impedire il passaggio della luce che potrebbe inattivare la reazione. Quindi si attende la completa penetrazione della sostanza (2 ore circa , a seconda dello spessore della lesione da trattare).
Per sapere se il 5-ALA è penetrato e se all’interno delle cellule tumorali è stato trasformato in sostanza fotoattiva è sufficiente illuminare l’area con una lampada (a luce di Wood, black light). Se la reazione è avvenuta appare un colore rosso scuro. A trattamento terminato si controlla con la luce di Wood che non vi sia più emissione di fluorescenza nell’area trattata. Di solito dopo 3-4 giorni dal trattamento, la medicazione non è più necessaria.
Nelle lesioni superficiali, come le cheratosi attiniche, il primo trattamento è anche quello definitivo. Per i tumori epiteliali di maggior spessore si ricorre a sedute ripetute una volta alla settimana fino alla scomparsa della lesione. Uno dei vantaggi della PDT, rispetto agli altri trattamenti, è la possibilità di ripetere l’applicazione senza un limite preciso, poiché la PDT non provoca un danno nei tessuti sani circostanti la lesione.

I motivi del convegno
Il convegno del 4 dicembre ha l’importante scopo di stabilire i protocolli per il trattamento dei tumori cutanei non pigmentati, oggi non ancora del tutto definiti. Per questo, si riuniscono tutti gli specialisti del settore (dermatologi, specialisti di terapia fotodinamica, ingegneri che costruiscono le lampade…), con l’obiettivo di assegnarsi dei compiti specifici di ricerca per i prossimi anni.

Nel corso del congresso verranno inoltre discusse alcune applicazioni collaterali della terapia fotodinamica, sviluppate di recente e ritenute molto importanti: il trattamento dell’acne volgare, delle ulcere e del fotoringiovanimento. La PDT si è infatti dimostrata efficace per spegnere le infiammazioni dei follicoli acneici, accelerare il processo di cicatrizzazione delle ulcere, soprattutto infette, e migliorare le condizioni cutanee nei soggetti che hanno avuto un fotodanneggiamento, ossia un invecchiamento dovuto a luce solare. Anche per queste patologie non tumorali, durante il convegno, verranno stabiliti i protocolli terapeutici.

Il workshop pratico
L’incontro scientifico prevede anche la dimostrazione di un intero procedimento di PDT, che coinvolge il paziente per circa 2 ore e mezzo: preparazione e applicazione della sostanza, assorbimento, esposizione alla luce della lampada, medicazione finale.

 

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita