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Varicocele: un disturbo poco conosciuto

25/02/2002

Dall’inizio del 2002 è stata abolita la visita di leva obbligatoria, che rappresentava forse l’unica possibilità per la maggior parte dei ragazzi di diciotto anni di effettuare una visita di controllo e di prevenzione andrologica. Ciò implica per circa 700mila giovani, l’impossibilità di sottoporsi all’unico consulto medico dopo quelli effettuati con il pediatra. Sebbene la visita di leva rappresentasse l’occasione per diagnosticare una possibile infertilità e alcune fra le più comuni patologie dell’apparato genitale, tuttavia è bene non allarmarsi. Il dott. Ivano Vavassori, responsabile dell’Unità Operativa di Urologia di Humanitas Gavazzeni spiega come nel caso del rapporto tra varicocele e fertilità, i dati non siano così allarmanti.

Cosa è il varicocele?
Il varicocele è una dilatazione delle vene del testicolo. Si tratta in particolare delle vene del plesso pampiniforme (l’insieme delle numerose vene che circondano il testicolo all’interno dello scroto) del funicolo spermatico. Questa dilatazione è dovuta a un’insufficienza delle valvole venose, così come avviene per le vene varicose degli arti inferiori. Si tratta di una patologia piuttosto diffusa, colpisce infatti il 15% dei maschi dalla pubertà in poi, quando l’attività delle gonadi comincia ad essere intensa, le dimensioni dei testicoli si triplicano e il flusso di sangue che devono sopportare le vene è maggiore. C’è spesso una familiarità: il giovane che ha la madre con le vene varicose o il padre che ha avuto a sua volta il varicocele, è sicuramente più predisposto rispetto ai suoi coetanei.

Con quali sintomi si manifesta e come viene diagnosticato?
Bisogna innanzitutto sottolineare che esistono tre classificazioni del varicocele a seconda del grado di serietà del disturbo. Il varicocele di I grado è evidenziabile solo compiendo un determinato sforzo, cioè attraverso la cosiddetta “manovra di Valsalva”, necessaria ad aumentare la pressione nelle vene. Questa prova consiste nel riempire i polmoni di aria, tappare il naso e la bocca e soffiare a glottide chiusa. Il varicocele di II grado è evidente alla palpazione senza bisogno della manovra di Valsalva. Quello di III grado, invece, determina la comparsa di varici evidenziabile alla vista e che vengono avvertite anche dal paziente a livello tattile.
Generalmente questo disturbo non provoca dolore al testicolo. Nei casi di varicocele avanzato (di III grado) il paziente può avvertire un senso di peso. La diagnosi si basa su un esame fondamentale da eseguire in correlazione con la visita specialistica: l’eco color Doppler dello scroto che è in grado di misurare il reflusso venoso.

Come si cura?
La terapia del varicocele è esclusivamente invasiva: può essere chirurgica oppure endovascoalre.
La correzione chirurgia consiste nella legatura e sezione di tutte le vene varicose del plesso pampiniforme, una per una, lasciando libere solo alcune vene per lo scarico venoso, in modo da permettere al testicolo di continuare la sua attività. L’intervento, che si pratica per mezzo di un piccolo taglio sotto l’inguine, viene eseguito in microchirurgia: in anestesia locale e solitamente in day hospital. La terapia endovascolare, che viene eseguita solitamente in radiologia interventistica, consiste nel raggiungere, attraverso un catetere, la vena spermatica alla sua origine e nell’inserire al suo interno uno stent che ne determini la chiusura o un’iniezione di farmaci che ne provochi la sclerotizzazione.

Esiste un rapporto tra varicocele e sterilità?
Non sappiamo con precisione come la presenza di varicocele possa influenzare la fertilità e quanto sia associata matematicamente a una sua riduzione. Sappiamo che il sangue venoso che ristagna a livello del testicolo fa aumentare la temperatura, che deve essere di 35°, per questo motivo il testicolo è un organo esterno. È vero che a temperature maggiori mantenute per diverso tempo, gli spermatozoi hanno meno caratteristiche di attività e mobilità, ma si sa che con un solo testicolo si ha una fertilità del tutto normale e il varicocele spesso colpisce solo uno dei due testicoli, prevalentemente quello sinistro. I dati ci dicono che il 30% dei pazienti che presentano varicocele sono stati valutati per infertilità, ciò vuol dire che dagli esami eseguiti per capire la causa della loro infertilità, hanno scoperto di avere il varicocele. Inoltre il 30% dei pazienti operati riesce in futuro ad avere figli.

Si può parlare di prevenzione nel caso del varicocele ?
No. Possiamo dire però che in presenza di un varicocele si possono adottare accorgimenti utili per evitare che diventi più voluminoso. Ad esempio si consiglia l’utilizzo di slip e pantaloni non troppo stretti per evitare l’innalzamento della temperatura e lo sfregamento oppure l’utilizzo del sospensorio nello svolgimento dell’attività sportiva.

A cura di Francesca Di Fronzo

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