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Mal di testa da aereo, l’atterraggio è un momento critico

03/07/2017

Tra le diverse forme di mal di testa c’è n’è una che potrebbe spingere i viaggiatori a star lontano dagli aeroporti. È il mal di testa da aereo, meglio definito come cefalea attribuita a viaggio aereo. Ne parliamo con il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas.

Il mal di testa da aereo può svilupparsi durante il volo ma non solo. Il dolore può anche peggiorare in determinati momenti del viaggio: quando l’aereo sta prendendo quota, dopo il decollo, oppure mentre è in fase di discesa prima dell’atterraggio. Entrambi i momenti possono essere critici per un paziente con cefalea.

(Per approfondire leggi qui: Come riconoscere il mal di testa cronico?)

Per diagnosticare questo tipo di mal di testa è importante guardare anche alla fase di regressione dei sintomi ovvero, se nel giro di mezz’ora dall’ascesa o dalla discesa dell’aereo, la cefalea è migliorata. Il momento più delicato, però, sembra essere l’atterraggio: in questa fase oltre l’85% dei pazienti ne lamenta i sintomi, ricordano gli esperti dell’International Headache Society.

Le evidenze della ricerca scientifica sul mal di testa da aereo sono recenti e risalgono ai primi anni 2000. Uno studio dell’Università di Aalborg (Danimarca), pubblicato pochi mesi fa su The Journal of Headache and Pain, ha individuato nel mal di testa da alta quota, che può manifestarsi in montagna ad almeno 2500 metri, un fattore di rischio per il mal di testa da aereo: chi soffre del primo potrebbe soffrire del secondo.

Perché può insorgere questa forma di mal di testa?

«La fisiopatologia è piuttosto complessa ed è verosimilmente dovuta ad una variazione della pressione barometrica a livello dei seni paranasali. Colpisce, inoltre, viaggiatori privi di patologie a carico dei seni paranasali che devono essere sempre escluse con una visita otorinolaringoiatrica», sottolinea lo specialista.

(Per approfondire leggi qui: Mal di testa, un aiuto dalle tisane di rosa canina e karkadè. Guarda il video)

Quali sono le sue caratteristiche? «La cefalea è di forte intensità e di breve durata, con almeno due delle tre seguenti caratteristiche:

  • Localizzazione unilaterale: a destra o sinistra;
  • Localizzazione prevalente in regione orbitaria e frontale;
  • A stilettate o trafittiva o talvolta pulsante.

Il dolore non è associato a vomito, disturbo alla luce e disturbo ai rumori».

Cosa fare per prevenire l’insorgenza dei sintomi?

«L’assunzione preventiva di un analgesico circa un’ora prima può ridurre l’intensità del dolore e, nel migliore dei casi, evitarne la comparsa. Tra gli analgesici si possono usare gli antinfiammatori come Naprossene o Ibuprofene, il Paracetamolo e anche i Triptani (analgesici utilizzati nell’emicrania)», risponde in conclusione il dottor Tullo.

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