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Fibrillazione atriale, l’attività fisica è controindicata?

21/06/2017

Se il cuore batte in maniera irregolare, l’esercizio fisico è sempre da evitare? La fibrillazione atriale è la forma più frequente di aritmia cardiaca. I pazienti che ne soffrono possono muoversi, rimanere fisicamente attivi o devono arrendersi alla sedentarietà? Ne parliamo con il dottor Maurizio Gasparini, Responsabile dell’Unità Operativa di Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione di Humanitas.

In caso di fibrillazione gli atri del cuore non riescono a contrarsi in maniera adeguata e gli impulsi elettrici che lo fanno battere non arrivano in maniera corretta, inoltre arrivano ai ventricoli con una frequenza più alta ed è per questo che il cuore batte a velocità maggiore. La fibrillazione atriale è tra i principali fattori di rischio di trombosi, e quindi di ictus, ma anche di scompenso cardiaco dal momento che il cuore pompa il sangue con minore efficienza.

(Per approfondire leggi qui: ABC: tre lettere per il rischio ictus in caso di fibrillazione atriale)

I sintomi principali sono:

  • sensazione di stanchezza
  • palpitazioni
  • giramenti di testa
  • alterazione del respiro

L’attività fisica è controindicata? «Generalmente non si può dire che l’esercizio fisico sia controindicato per i pazienti affetti da fibrillazione atriale. Inevitabilmente bisogna distinguere caso per caso», aggiunge lo specialista. «Se a soffrirne in maniera cronica è una persona anziana che però non presenta ulteriori disturbi di natura cardiaca, allora l’attività fisica moderata non rappresenta un fattore di rischio per la sua salute. Se invece consideriamo un paziente più giovane che pratica sport ad alta intensità, come la corsa su lunghe distanze o il ciclismo, allora l’attività fisica può esasperare la fibrillazione atriale. Per questi pazienti, sebbene non ci sia proibizione, l’indicazione è di praticare attività fisica a intensità minore, per due volte a settimana».

Cosa potrebbe comportare fare attività fisica a ritmi sostenuti?

«Più che un peggioramento dei sintomi, si potrebbe esasperare la situazione anatomica del paziente. L’atrio sinistro, o entrambi gli atri, sono già ingranditi e con l’esercizio fisico intenso il volume potrebbe ulteriormente aumentare facendo incrementare il rischio di embolia».

(Per approfondire leggi qui: Fibrillazione atriale: che cosa mangiare?)

Un altro rischio che potrebbe derivare dall’esercizio fisico è legato ai traumi da caduta: «Una condizione alquanto diffusa tra chi soffre di fibrillazione atriale è la mancata coagulazione del sangue. Molti pazienti assumono infatti dei farmaci anticoagulanti che rendono più fluido il sangue ed è per questo che, in caso di caduta, possono formarsi degli ematomi di vasta entità. Ecco perché sarebbe meglio evitare discipline intense in cui il rischio di caduta è alto, ad esempio il ciclismo», conclude il dottor Gasparini.

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