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Demenza, la prevenzione dell’ictus diminuisce il rischio?

16/05/2017

Prevenendo l’ictus si riducono anche le probabilità di sviluppare demenza? Secondo dei ricercatori della Western University (Canada) contenere il rischio di ictus cerebrale avrebbe un beneficio ulteriore, quello di ridurre l’incidenza di demenza tra gli anziani. Il commento della dottoressa Simona Marcheselli, responsabile dell’Unità operativa di Neurologia d’urgenza e Stroke Unit di Humanitas.

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Il team di ricerca ha analizzato gli effetti di un programma messo a punto dal 2000 in Canada, in particolare nella provincia dell’Ontario, per la prevenzione dell’ictus. Nell’arco di circa un decennio (2002-2013) negli ottantenni le diagnosi di ictus sono diminuite di poco meno il 38% e quelle di demenza del 15,4%. L’ictus cerebrale ha colpito un numero inferiore di persone anche nelle classi di età inferiori mentre l’incidenza della demenza è rimasta immutata fra i 65 e i 79 anni. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Alzheimer’s & Dementia: The Journal of the Alzheimer’s Association.

Ictus “silenti” e invecchiamento cerebrale

Stile di vita sano, con alimentazione bilanciata, attività fisica e astensione dal fumo di sigaretta, e trattamento dell’ipertensione sono i capisaldi della strategia anti-ictus. Come ricorda uno degli autori della ricerca, chi ha avuto un ictus avrebbe il doppio delle probabilità di sviluppare demenza: «Sicuramente il controllo dei fattori di rischio dell’ictus può andare a ridurre il rischio di malattia vascolare», aggiunge la dottoressa Marcheselli. «In particolare prestare attenzione a ipertensione, diabete e fibrillazione atriale può ridurre la sofferenza a livello encefalico, rallentare l’invecchiamento cerebrale e dunque allontanare il rischio di demenza».

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«Una forma di demenza vascolare è proprio legata ai piccoli infarti “silenti” che possono interessare la sostanza bianca del cervello e che dunque possono incidere sulle funzioni cognitive dell’individuo», conclude la specialista.

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