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Fascite plantare, gli esercizi per lo stretching e il rinforzo muscolare

18/04/2017

Come recuperare da una fascite plantare? In che modo lo stretching e la riabilitazione possono aiutarci a guarire da questa condizione particolarmente dolorosa a carico del piede? Ne parliamo con la dottoressa Lara Castagnetti, osteopata e specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa di Humanitas.

Chi pratica sport lo sa bene: mettere a dura prova la pianta del piede può portare all’insorgenza di questa infiammazione che spesso costringe al riposo. La fascite plantare interessa la fascia plantare, ovvero quella porzione di tessuto fibroso che unisce il calcagno alla base delle dita. Il dolore si concentra tendenzialmente proprio all’altezza del tallone. Movimenti ripetitivi che sollecitano continuamente la pianta del piede come la corsa, ma anche alcuni difetti dell’anatomia del piede come il piede piatto, sono alcuni dei fattori di rischio della fascite plantare.

Fascite e spina calcaneare

«Tuttavia non sono solo gli sportivi a essere esposti a questo rischio. Anche il sovrappeso e l’obesità, utilizzare scarpe non idonee, praticare attività fisica senza le dovute precauzioni, condizioni come la rigidità della caviglia che limitano la mobilità, tenere a lungo determinate calzature come le scarpe antinfortunistiche possono portare all’insorgenza della fascite», precisa la dottoressa Castagnetti.

(Per approfondire leggi qui: Caviglia instabile, come rinforzare i muscoli e migliorare l’equilibrio?)

Quali sono i sintomi più frequentemente riferiti dai pazienti? «In tanti avvertono dolore alla pianta del piede quando, al risveglio, lo poggiano a terra. Sebbene il dolore tenda ad affievolirsi con l’iniziale movimento, nel corso della giornata ritorna per via della prolungata posizione eretta e del carico alla fascia del piede. Il dolore è spesso localizzato al tallone ma si irradia al resto della pianta plantare. Il tallone, inoltre, può essere contemporaneamente interessato dalla presenza del cosiddetto sperone calcaneare, una formazione ossea a forma di spina che si può formare sul calcagno proprio per via della fascia che “tira” costringendo l’osso ad allungarsi».

Il vero problema resta però la fascite. Chi ne è colpito può ricorrere allo stretching e svolgere particolari esercizi per recuperare dall’infortunio.

Ecco alcuni consigli della specialista:

  • Stiramento del soleo: «É il muscolo che si inserisce sul tendine d’Achille; ha perso di elasticità e va quindi allungato con lo stretching per renderlo più elastico»;
  • Stretching della fascia plantare: «Seduti, si poggia il piede sulle punte delle dita. Si può raggiungere lo stesso obiettivo accovacciandosi stando sempre sull’avampiede o “tirando” verso di sé le dita dei piedi con le mani. La mancata dorsiflessione delle dita dei piedi, ovvero non si muovono verso l’alto, contribuisce all’insorgenza del disturbo»;
  • Rinforzo della muscolatura: «Si chiede al paziente di prendere degli oggetti da terra con le dita dei piedi. Anche camminare sull’avampiede ha lo stesso scopo»;

(Per approfondire leggi qui: Lo sai che le caviglie gonfie potrebbero dipendere dal tipo di sedia?)

  • Foot roller: «Sono dei piccoli cilindri acquistabili nei negozi specializzati che si fanno scorrere sotto il piede per massaggiare e rilasciare la fascia plantare. Alcuni possono essere messi in freezer per fornire anche un effetto analgesico e alleviare il dolore»;
  • Recuperare la mobilità della caviglia: «Quando necessario, le caviglie rigide vanno rimesse in movimento. Si fanno muovere su e giù anche grazie al supporto di un elastico che viene fissato alla caviglia e alla gamba di una sedia».

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