La curcuma è ricca di antiossidanti ed è riconosciuta da tutti come un buon antinfiammatorio. Ma ha anche qualche effetto benefico per chi soffre di malattie reumatiche e lamenta dolori articolari? Ne parliamo con il professor Carlo Selmi, responsabile di Reumatologia e immunologia clinica dell’ospedale Humanitas e docente all’Università di Milano.

La curcuma è uno dei rimedi naturali cui fa maggior affidamento la medicina tradizionale cinese e la medicina ayurvedica per contribuire a una buona digestione e una buona funzionalità epatica. Le sue proprietà vengono sfruttate anche per il trattamento dell’eczema e per sostenere la guarigione dalle ferite. Il merito è da attribuire alla curcumina, il principio attivo della curcuma che dà anche il caratteristico colore giallo alla polvere.

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Alcuni studi suggeriscono un effetto lenitivo della curcuma per i dolori articolari

Sono studi preliminari che documentano una certa efficacia della curcumina contro l’infiammazione ma, nonostante l’impiego della curcuma nella medicina complementare, non ci sono sufficienti evidenze a supporto della supplementazione di questa spezia per le malattie infiammatorie né possiamo proporre questa sostanza al posto delle terapie anti-infiammatorie tradizionali. Conclude così il National Center for Complementary and integrative health, una divisione del National Institute of Health statunitense.

Uno studio americano pubblicato nel 2015 su Orthopaedic Surgery suggerisce il potenziale che la curcuma può esprimere per il trattamento di artrosi e artrite, malattie reumatiche caratterizzate da dolori articolari, sebbene sottolinei la necessità di condurre ulteriori studi. Due anni prima uno studio indiano apparso su Inflammopharmacology aveva concluso invece sottolineando come l’estratto di curcuma fosse in grado di alleviare i dolori articolari in un ristretto gruppo di pazienti con artrosi del ginocchio rispetto al placebo.

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«A favore dell’uso della curcuma occorre tuttavia sottolineare il suo eccellente profilo di sicurezza e la piacevolezza del gusto in alcuni piatti», aggiunge il professor Selmi che ricorda infine i benefici del movimento: «L’esercizio fisico ha effetti complementari migliori e più duraturi», conclude.