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Le campagne shock contro il fumo funzionano?

17/11/2016

È trascorso quasi un anno dall’introduzione, per legge, delle forti immagini che oggi si possono vedere su tutti i pacchetti di sigarette, che dovrebbero servire a scoraggiare (specialmente) i giovani dall’iniziare a fumare e a convincere chi già è fumatore a smettere. L’introduzione della legge, che recepiva alcune direttive europee del 2014, fu accompagnata da forti polemiche, incentrate da una parte sull’ingerenza della legge negli affari privati del singolo cittadino e dall’altra sull’ipocrisia di “sconsigliare” qualcosa che in realtà crea un enorme gettito per le casse degli Stati (e del nostro in particolare). Ad un anno di distanza, inoltre, l’efficacia di tali campagne, dai toni forti, è ancora fonte di discussione sia nella comunità scientifica che fra le persone comuni.

(Per approfondire leggi qui: In Italia quasi 4 ragazzi su 10 sono fumatori, più che in Europa)

«Entrare nella discussione sull’efficacia di questi messaggi è pericoloso, in assenza di indicazioni conclusive, almeno a livello scientifico. Ovviamente sono a favore di qualsiasi mezzo che possa convincere le persone a smettere di fumare, come sarebbe dovere di qualsiasi medico, dal momento che l’Organizzazione Mondiale per la Sanità ha chiaramente indicato il tabagismo come una malattia ed è la prima causa di morte, evitabile, al mondo. Ritengo che la libertà di ogni individuo di scegliere per se, una volta che sia stato correttamente informato, sia un diritto… ma mi chiedo anche se, parlando di una dipendenza, possiamo ancora parlare di libero arbitrio!», afferma la dottoressa Licia Siracusano, referente del Centro antifumo di Humanitas, precisando poi: «Necessari sono e restano, all’opposto, i divieti di fumo nei luoghi pubblici ed in macchina perché chi non fuma ha diritto di avere aria pulita ed ambienti salubri».

Perché non mettere sui pacchetti di sigarette delle immagini positive?

«Per concludere, ritengo indiscutibile l’affermazione che utilizzare le immagini sia certamente più utile rispetto all’uso delle scritte, che erano apposte sui pacchetti negli anni passati. D’altra parte, sarebbe forse più utile (e, secondo molti ricercatori, assai più efficace) veicolare un messaggio positivo, ricordando benefici e lati positivi della cessazione del fumo, utilizzando le immagini come supporto per chi desidera smettere invece che come “minaccia” per chi vuole continuare a fumare. In fondo, dire “Chi smette vive più a lungo” o “Chi fuma vive meno” veicola un messaggio identico, ormai noto a tutti…».

(Per approfondire leggi qui: Lo sai che smettere di fumare non fa ingrassare?)

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