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Se si è sovrappeso il cervello è più vecchio di 10 anni

12/08/2016

L’invecchiamento cerebrale è un processo naturale, ma l’eccesso di peso può in qualche modo influenzare questo processo? Come cambia il cervello di una persona sovrappeso rispetto a un coetaneo più magro? Come dimostrato da un team della University of Cambridge (Regno Unito) il cervello di una persona sovrappeso di mezz’età avrebbe un volume di materia bianca inferiore e dunque sarebbe 10 anni più vecchio di quello di una persona più snella.

I ricercatori hanno cercato di valutare l’associazione tra eccesso di peso e invecchiamento cerebrale. Sono state coinvolte 473 persone tra 20 e 80 anni di età. I dati sono stati divisi in due categorie: magri e sovrappeso. Ebbene, sono state trovate rilevanti differenze nel volume di materia bianca nei cervelli di individui sovrappeso rispetto alla controparte normopeso.

(Per approfondire leggi qui: Memoria: impara qualcosa, fa’ un po’ di sport e dopo 4 ore ricorderai meglio)

Nei primi il volume di materia bianca era ridotto: una persona sovrappeso a 50 anni aveva un volume di materia bianca paragonabile a quella di un magro di 60 anni, una differenza di età cerebrale pari a 10 anni. Il dato interessante è che le differenze emergevano solo a partire dalla mezza età. Gli effetti dell’aumento di peso sulla fisionomia del cervello sono reversibili dimagrendo? È la domanda che i ricercatori si fanno e che affidano a prossimi studi. In ogni caso non è stata rilevata alcuna differenza nelle abilità cognitive tra sovrappeso e magri.

La ricerca è stata pubblicata su Neurobiology of Aging.

Cosa è la materia bianca e cosa può comportare se il suo volume è ridotto?

«La sostanza bianca, cosi chiamata per l’aspetto dato dalla presenza della mielina, indica i processi assonali e i fasci commissurali. Le cellule nervose trasmettono i segnali elettrici, definiti potenziale d’azione, attraverso lunghe fibre chiamate assoni, i quali sono ricoperti da una sostanza isolante, la guaina mielinica. La mielina (prodotta dagli oligodendrociti) garantisce un adeguato isolamento elettrico e garantisce che i potenziali di azione (informazione) possano viaggiare velocemente lungo gli assoni. Quindi per questo motivo la sostanza bianca svolge un ruolo fondamentale modulando la distribuzione dei potenziali di azione e garantendo un’appropriata connessione funzionale tra le varie aree del cervello», risponde la dottoressa Elisabetta Menna, ricercatrice di Humanitas e dell’Istituto di Neuroscienze del Cnr.

«Le malattie che colpiscono la sostanza bianca, malattie demielinizzanti come la sclerosi multipla, hanno un impatto devastante sulle funzioni nervose perché rendono difficile la comunicazione tra cervello e midollo spinale e tra le varie aree del cervello».

Che legame c’è tra sovrappeso/obesità e struttura del cervello?

«È noto il legame tra obesità/disordini metabolici/funzioni cognitive (review pubblicata su Frontiers in Neuroscience nel 2014) e quello tra obesità e un ridotto volume di numerose aree cerebrali: atrofia del lobo temporale (Gustafson et al., 2004); lobo frontale, putamen e il giro fronto mediale (Pannacciulli et al., 2006; Taki et al., 2008). Inoltre sembra che l’ippocampo, una struttura fondamentale per i processi di memoria e apprendimento, sia molto suscettibile e uno studio dimostra come individui affetti da sindrome metabolica mostrino, fin da adolescenti, un ridotto volume dell’ippocampo rispetto ad adolescenti non affetti da sindrome metabolica (Yau et al., 2012).

(Per approfondire leggi qui: Cervello, ecco i 7 cibi che aiutano la memoria)

«Infine – conclude la specialista – è noto come una sana alimentazione e una particolare dieta, chiamata “brain friendly”, accoppiata a una regolare attività fisica, abbia molti effetti positivi sulle funzioni cognitive e sul mantenimento di una struttura cerebrale “giovane”. In questo studio viene dimostrato anche un effetto specifico sulla sostanza bianca».

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