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Per i bambini con l’eczema sì al bagnetto: 5 minuti una volta al giorno

11/07/2016

Uno dei disturbi cutanei più frequenti nei bambini, sin dai primi mesi di vita, è l’eczema o dermatite atopica. Tante chiazze arrossate e piccole vesciche, dapprima solo sul viso e poi anche sul corpicino e sugli arti, provocano un prurito insopportabile che spesso il bambino non riesce a controllare. Ed ecco che comincerà a grattarsi di continuo aggravando l’infiammazione sulla pelle. Una delle domande più frequenti che i genitori di bambini con l’eczema rivolgono ai medici è come comportarsi con l’igiene: fare il bagnetto tutti i giorni o no? E con quali prodotti?

La questione è controversa e ha spinto un gruppo di ricercatori americani a rivedere gli studi pubblicati sul tema. La ricerca è stata pubblicata su Annals of Allergy, Asthma and Immunology. La strategia più efficace è stata identificata nel bagno quotidiano purché seguito dall’applicazione di abbondante crema idratante.

Molti dermatologi consigliano però di fare il bagno a una frequenza inferiore, ovvero meno di una volta al giorno. Questo perché nei bimbi con dermatite atopica la pelle è secca e il frequente contatto con l’acqua la irriterebbe. Inoltre, in questo modo, si aiuta a mantenere la pelle idratata, perché si evita l’evaporazione costante dell’acqua, e si ricorre meno al sapone che può aggravare l’eczema.

Negli ultimi due minuti del bagnetto bene usare oli da bagno

Dall’altro lato invece c’è chi consiglia di lavare una volta al giorno il bambino con l’eczema: proprio perché la pelle è secca è bene fare il bagno ogni giorno, asciugare il bambino non sfregando ma “tamponando” la pelle e poi applicare crema idratante. Senza crema la pelle si seccherebbe ulteriormente.

(Per approfondire leggi qui: Sole e mare, sulla sabbia i bambini imparano a camminare)

«Le linee guida europee indicano che si può lavare il bambino atopico tutti i giorni a patto che la durata del bagnetto non superi i 5 minuti e che si utilizzino oli da bagno gli ultimi due minuti del bagno, in modo da evitare la disidratazione dell’epidermide», ricorda il professor Antonio Costanzo, direttore dell’unità di Dermatologia dell’ospedale Humanitas e docente di Humanitas University. «Il bagnetto dovrebbe essere preceduto dalla rimozione meccanica delle croste strofinando dolcemente con panni inumiditi da detergenti delicati con o senza antisettici e privi di allergeni».

«Altra indicazione utile delle linee guida europee è quella di aggiungere all’acqua del bagnetto l’ipoclorito di sodio (mezzo bicchiere in una vasca standard) che si è dimostrato ridurre sensibilmente la carica batterica sulla pelle atopica».

E dopo il bagnetto?

«È fortemente consigliato l’utilizzo di creme emollienti (senza allergeni proteici) da applicate dopo il bagnetto ma non sulla pelle infiammata, qui infatti possono provocare irritazione, specie nei bimbi sotto i 2 anni. L’utilizzo costante di creme emollienti riduce la quantità di creme al cortisone necessarie a tenere sotto controllo l’infiammazione. La quantità di emollienti necessaria per idratare sufficientemente la pelle del bimbo atopico è stata stimata in circa 250 grammi a settimana».

(Per approfondire leggi qui: Zanzare, per i bambini no ai repellenti chimici)

«Le creme al cortisone e quelle con inibitori della calcineurina (tacrolimus e pimecrolimus) sono infatti i cardini della terapia topica dell’eczema. Se utilizzate con criterio e sotto controllo medico – conclude lo specialista – sono in grado di tenere sotto controllo i sintomi a lungo termine senza provocare effetti collaterali».

 

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