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Europei (e italiani) ancora poco consapevoli sul corretto uso di antibiotici

30/06/2016

Meno della metà degli europei sa che gli antibiotici a nulla servono contro i virus mentre poco più di uno su 2 sa che sono inefficaci in caso di influenza e raffreddore. La Commissione europea ha pubblicato i risultati di un sondaggio Eurobarometro dal quale emerge che moltissimi cittadini europei – italiani compresi – sono scarsamente consapevoli sugli effetti derivanti dall’uso di antimicrobici e antibiotici in particolare, soprattutto se l’uso è inappropriato.

Il report è stato richiesto dalla Commissione nell’ambito delle iniziative con cui contrastare il fenomeno della resistenza agli antimicrobici. L’impiego di antibiotici in Europa si mantiene stabile rispetto alla precedente rilevazione del 2013: 1 europeo su 3 ha assunto almeno una volta un antibiotico nell’anno precedente l’indagine. I consumi variano tra Paese e Paese e all’interno del singolo Stato a seconda delle condizioni socio-demografiche dei gruppi.

(Per approfondire leggi qui: Usa, trovato per la prima volta un batterio resistente a tutti gli antibiotici

In Italia si assumono più antibiotici rispetto alla media europea

E l’Italia? Nel nostro Paese sono stati assunti più antibiotici rispetto alla media europea: 43% contro il 34%. Nel 94% dei casi il farmaco è stato ottenuto “attraverso un medico”. In generale la conoscenza degli effetti dell’assunzione di antibiotici non è ancora così approfondita. Solo il 24% degli intervistati ha dato le risposte giuste a quattro domande sul tema. Essere poco consapevoli porta naturalmente a un uso scorretto di questi farmaci: poco meno della metà del campione sa che gli antibiotici non servono a nulla in caso di influenza e l’influenza resta uno dei casi in cui gli antibiotici sono stati assunti.

L’Italia, su questo fronte non è da meno: per il 60% degli intervistati “gli antibiotici uccidono i virus”, mentre per il 38% sono “efficaci contro raffreddori e influenza”. Il 21% del campione, infine, crede che si possa interrompere il trattamento con antibiotici “quando ci si sente meglio”, fa sapere l’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa).

L’uso scorretto di antibiotici è associato al preoccupante fenomeno della resistenza a questi farmaci sviluppata dai microrganismi patogeni. Poco tempo fa ha fatto il giro del mondo la notizia della donna americana su cui è stato individuato un super batterio resistente a tutti gli antibiotici. Da anni le istituzioni internazionali e nazionali, come l’Aifa e il ministero della Salute, sono impegnate per promuovere un uso corretto di antibiotici: assumerli solo se necessario – quindi non per infezioni virali – e per il tempo dovuto.

(Per approfondire leggi qui: Usa, trovato per la prima volta un batterio resistente a tutti gli antibiotici)

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