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Sonno, dormire poco fa male al cuore?

27/06/2016

Dormire poche ore a notte o farlo di giorno metterebbe a rischio la salute del cuore. È la conclusione di uno studio della University of Chicago (Usa) pubblicato su Hypertension, la rivista dell’American Heart Association.

26 giovani adulti, di età compresa tra 20 e 39 anni, sono stati divisi in due gruppi: a uno è stato chiesto di dormire 5 ore a notte per una settimana mentre all’altro di andare a letto 8 ore più tardi del solito. In altre parole questi ultimi volontari hanno dormito di giorno per 5 ore, ma solo in 4 degli 8 giorni dell’intera durata dello studio.

(Per approfondire leggi qui: Sonno, dormire poco fa aumentare il rischio di depressione?)

I ricercatori hanno valutato diversi parametri: pressione sanguigna, ritmo cardiaco, variazione degli intervalli tra un battito e l’altro, livelli di norepinefrina, un ormone dello stress, nelle urine. È emerso che i valori della pressione erano stabili mentre il ritmo cardiaco era aumentato in tutti, in particolare in chi aveva dormito di giorno.

Dormire a sufficienza fa bene al cuore?

Nel secondo gruppo di volontari i livelli di norepinefrina sono risultati più elevati e la variabilità del battito cardiaco è diminuita nelle ore di veglia. Questo parametro, spiega l’autrice dello studio, è considerato un’indicazione del rischio cardiovascolare. I dati più rilevanti però sono stati osservati durante la cosiddetta fase di sonno a onde lente quando, in genere, la pressione e il ritmo cardiaco si abbassano e permettono al cuore di ricaricarsi.

(Per approfondire leggi qui: Sonno, una dieta ricca di magnesio per dormire bene?)

«Sebbene lo studio meriti ulteriori conferme, il suggerimento che arriva dai ricercatori è piuttosto chiaro: un sonno non ottimale può mettere a rischio la salute cardiovascolare e indurre sofferenza cardiaca», dice il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas LAB. «Questo dato è significativo in particolare per i lavoratori notturni e i turnisti, che recuperano il sonno di giorno e che probabilmente non beneficiano di un sonno realmente ristoratore».

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