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Cervello, fotografato il mal di testa con aura

03/02/2016

Il mal di testa con aura è finito in prima pagina. La foto dell’emicrania con aura visiva, un disturbo della vista che si accompagna a questo tipo di mal di testa, è finita sulla copertina di un’importante rivista scientifica di settore, Cephalalgia. Merito di un gruppo di ricercatori della Seconda Università degli Studi di Napoli che ha impiegato la risonanza magnetica funzionale per fotografare il cervello.

La foto mostra due forme apparentemente simili di emicrania, quella senza aura e quella con aura. Ma la differenza è chiara: le due immagini sono caratterizzate da un particolare diverso funzionamento delle aree cerebrali che controllano la vista. «Questo lavoro conferma che avviene qualcosa di anomalo nella corteccia visiva primaria dove nasce l’aura», spiega il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas LAB.

Ma cos’è precisamente l’aura?

«L’aura è dovuta a un’anomalia nella trasmissione delle onde elettriche fra i neuroni della corteccia cerebrale posteriore, l’area del cervello che controlla la vista. L’onda elettrica anomala (detta di depolarizzazione) si muove a una velocità di 3 millimetri al minuto dalla zona posteriore del cervello a quella anteriore. Quest’anomalia è mediata molto probabilmente da un neurotrasmettitore, il glutammato. Quest’anomalia – aggiunge – nella propagazione degli impulsi elettrici si accompagna anche a una disfunzione del microcircolo non così grave da causare ischemia».

(Per approfondire leggi qui: Mal di testa: l’alimentazione non conta?)

Nella foto un'immagine dello studio
Un’immagine della ricerca

In cosa si traduce l’aura? «L’aura visiva è la più frequente e la più invalidante – risponde lo specialista – . Possono interferire con il campo visivo luci, linee, flash, scintillii ma si può avvertire anche una riduzione del campo visivo. Se l’onda anomala si propaga in altre zone della corteccia cerebrale, allora il disturbo che precede il mal di testa può anche tradursi in difficoltà a muovere una parte del corpo o in disturbi della sensibilità del volto o di un arto».

Come si possono prevenire gli episodi di aura?

«L’emicrania colpisce circa il 12% della popolazione. Di questi 1 su 5 potrebbe soffrire della forma con aura. Per essere tale il disturbo deve durare al massimo un’ora e precedere l’attacco emicranico anche se in alcuni soggetti può comparire anche senza emicrania. L’aura visiva crea diversi problemi a chi ne soffre, basti pensare a cosa può succedere alla guida. Pertanto i soggetti emicranici devono prevenire gli episodi di aura tenendoli sotto controllo con un trattamento farmacologico. Tra i farmaci indicati per la riduzione degli episodi di aura c’è anche l’acido acetilsalicilico», conclude il dottor Tullo.

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