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Virus o batteri? Un esame del sangue scopre la causa dell’infezione

01/02/2016

Antibiotici sì o no? Grazie a un esame del sangue, in grado di definire l’origine di un’infezione, se batterica o virale, sarà possibile sciogliere il dilemma. Un team di scienziati della Duke University ha condotto infatti una ricerca su un test con cui individuare la causa di un’infezione respiratoria. Pertanto, la prescrizione di antibiotici sarà più appropriata in caso di presenza di batteri.

Allo studio, pubblicato sulla rivista Science Translation Medicine, hanno partecipato anche dei genetisti. Analizzando un campione di sangue, infatti, si è potuto leggere una “firma genetica”, ovvero quali geni sono attivi e quali no per indicare se l’organismo era stato attaccato da virus o batteri.

(Per approfondire leggi qui: Antibiotici e digestione, attenti agli abusi)

Allo studio hanno partecipato più di 300 pazienti colpiti dal virus dell’influenza, dal rhinovirus o da diversi batteri. Grazie al test è stato possibile classificare correttamente l’infezione nell’87% dei casi e distinguere i pazienti con infezione in corso da quelli non infetti. L’obiettivo dei ricercatori è mettere a punto un test in grado di dare un responso in un’ora, cosa che garantirebbe un considerevole risparmio di tempo: con le tecniche oggi disponibili ne sono necessarie anche 10.

Come spiega uno degli autori dello studio, circa i ¾ dei pazienti finiscono con l’assumere antibiotici nonostante il fatto che nella maggior parte dei casi si tratti di infezioni respiratorie virali.

(Per approfondire leggi qui: Antibiotici: usarli in modo scorretto aumenta la resistenza dei batteri)

«Il test potrebbe in effetti essere utile per distinguere le infezioni batteriche da quelle virali», dice la dottoressa Paola Morelli, medico infettivologo dell’ospedale Humanitas. «È pur vero – continua – che questo potrà essere applicato, almeno inizialmente, ai fini di decidere se somministrare una terapia antibiotica nei pazienti con infezioni non severe in quanto un ritardo di terapia in pazienti con infezione batterica grave potrebbe compromettere seriamente la prognosi».

Con questo test si riuscirebbe a ridurre l’uso scriteriato di antibiotici?

«Sicuramente si potrebbero evitare terapie antibiotiche inutili, in particolare in processi infettivi delle alte vie aree dove gli antibiotici sono spesso abusati. La prescrizione scorretta degli antibiotici è un problema sempre più diffuso per l’insorgenza di farmaco resistenza che rende ormai alcune infezioni praticamente incurabili con le molecole a disposizione, in particolare in ambito ospedaliero», risponde la dottoressa Morelli.

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