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Tumore al seno, anche lo zucchero un fattore di rischio?

20/01/2016

Zucchero sotto accusa per il rischio di tumore al seno. Un alto consumo di zucchero infatti potrebbe rappresentare un fattore di rischio per la crescita tumorale e lo sviluppo di metastasi nei polmoni. A sostenerlo un team di ricercatori della University of Texas (Stati Uniti) in uno studio pubblicato su Cancer Research.

La ricerca è stata condotta su modelli sperimentali. Secondo i suoi autori l’eccesso di zucchero attiverebbe un processo metabolico che coinvolge un enzima e un acido grasso collegato. In particolare, spiegano, sarebbe il fruttosio (presente ad esempio nello zucchero da tavola e nello sciroppo di mais) a giocare un ruolo chiave incrementando le probabilità che si produca questo acido grasso nel tumore al seno e che si sviluppino metastasi polmonari.

(Per approfondire leggi qui: Zucchero, ecco l’app per scoprire il contenuto di cibi e bevande)

In passato altre ricerche hanno indagato la correlazione tra consumo di zucchero e tumore al seno. Alcuni studi si sono soffermati sul glucosio e sui meccanismi alla base della trasformazione di cellule da normali a cancerogene indotta dall’introito eccessivo di zucchero.

Aumento del livello di insulina favorisce l’insorgenza del tumore al seno

Da anni è ormai alta l’attenzione delle autorità sanitarie sulle possibili ricadute dell’eccesso di zucchero sulla salute. Come sottolineano i ricercatori, negli Stati Uniti se ne consumano oltre 45 kg a persona ed è rilevante il contributo del consumo di bevande zuccherate sull’aumento dei casi di sovrappeso e obesità. L’Organizzazione mondiale della Sanità raccomanda di ridurre le dosi di zucchero al 10% dell’apporto energetico totale quotidiano.

(Per approfondire leggi qui: Zucchero, Stati Uniti: massimo 50 grammi al giorno)

 

«È ormai già stato dimostrato che l’obesità, associata a sindromi metaboliche e a diabete di tipo 2, provoca un incremento del livello di insulina che favorisce l’insorgenza del tumore alla mammella», spiega la dottoressa Erika Barbieri dell’Unità Operativa di Senologia dell’ospedale Humanitas.

«L’insulina – aggiunge – è un ormone prodotto dal nostro organismo in risposta all’aumento della quantità di zuccheri nel sangue, ma non solo, la sua secrezione regola anche altre funzioni organiche, quali la produzione di ormoni sessuali e fattori di crescita».

(Per approfondire leggi qui: Obesità, 1 milione di casi in meno con meno zuccheri nelle bevande)

Controllo del peso importante nella prevenzione del tumore al seno

«Le cellule adipose, un tempo considerate solo come riserva di energia, attualmente sono riconosciute come vere e proprie cellule endocrine attive in grado di partecipare nella produzione di ormoni sessuali. Quindi, in alcuni tumori, come appunto quello mammario, particolarmente sensibili all’azione degli ormoni sessuali e dei fattori di crescita, il sovrappeso assume un ruolo cruciale nell’origine del tumore al seno».

«Pertanto occorre informare sempre i pazienti, sia prima che dopo la diagnosi di tumore, sull’importanza di una dieta bilanciata, povera di zuccheri amidi e carboidrati che favoriscono l’aumento di peso e l’attivazione dei meccanismi di cui abbiamo detto, correlata ad uno stile di vita attivo», conclude la specialista.

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