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Meno attenti ai suoni, così gli smartphone ci rendono “sordi”

06/01/2016

Avere gli occhi incollati agli smartphone può rendere momentaneamente “sordi”. Essere concentrati su uno stimolo visivo fa sì che l’udito sia meno sensibile a suoni e rumori esterni. Così sostiene un team di ricercatori dello University College London (Regno Unito) in una ricerca pubblicata sulla rivista Journal of Neuroscience. A illustrare la ricerca il dottor Luca Malvezzi, otorinolaringoiatra dell’ospedale Humanitas. 

«Con “inattentional deafness” si intende la mancata percezione di stimoli sonori sotto elevato carico percettivo visivo, una sorta di “sordità non intenzionale”, che i ricercatori hanno osservato monitorando la risposta del cervello stimolato contemporaneamente sia sul piano sonoro che su quello visivo. Attraverso un monitoraggio magnetoencefalografico (una tecnica di studio dell’attività magnetica cerebrale) si è potuto osservare il livello attentivo di 13 volontari concentrati a risolvere un impegnativo test visivo. La risposta del cervello allo stimolo sonoro si presentava ridotta rispetto alla soglia rilevata nella risoluzione di un test visivo meno impegnativo».

(Per approfondire leggi qui: Smartphone e tablet: sei consigli per non affaticare la vista)

Troppi stimoli possono portare a “sordità selettiva”

«In situazioni con numerose fonti d’informazioni sensoriali, il nostro sistema cerebrale di elaborazione dati si può sovraccaricare, e di conseguenza, si può determinare una ridotta elaborazione di stimoli che sono ritenuti non direttamente rilevanti per l’attività corrente. Si può pertanto configurare una situazione di momentanea sorditàinattenzionale” o selettiva (condizione questa che può interessare anche altre attività sensoriali come la vista)».

«La possibilità che questo modello di funzionamento cerebrale coinvolga tutti i sistemi sensoriali avrebbe implicazioni importanti anche in situazioni comuni di vita reale, in particolare nell’era moderna ricca di carichi o “sovraccarichi multisensoriali”. La nostra soglia di attenzione rischia di essere intercettata da troppi stimoli e fare tilt nel momento più inatteso, come ad esempio non accorgersi di un’auto o una bicicletta che ci si avvicina pericolosamente perché troppo distolti dall’inviare un sms e focalizzati unicamente sullo schermo dello smartphone».

Dagli smartphone un vero e proprio bombardamento multisensoriale

«Come ormai noto, la diffusione mondiale del mobile phone, indipendentemente dalle fasce socio-economiche, e il suo utilizzo smodato hanno già prodotto studi circa la predisposizione ad una precoce sordità sulle alte frequenze, dominante sul lato di maggior utilizzo del device. Tale situazione peraltro si realizza in un quadro di progressivo e inarrestabile aumento dell’inquinamento acustico ambientale relativo alla prepotente industrializzazione, che coinvolge anche le sempre più limitate aree rurali».

(Per approfondire leggi qui: Udito, ecco i consigli per proteggersi dal “mal di rumore”)

«Un’ulteriore allerta all’utilizzo sempre più invadente delle nostre vite da parte dello smartphone arriva proprio dall’Institute of Cognitive Neuroscience di Londra, che ci vuole sensibilizzare sulla possibili turbe di attenzione, apprendimento e concentrazione secondarie al bombardamento multisensoriale dei nostri inseparabili compagni tascabili».

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