Sigaretta elettronica: è uno “strumento” molto controverso, sul quale gli stessi medici sono in disaccordo. C’è chi dice che la sigaretta elettronica sia comunque meno dannosa (quindi da preferire) rispetto alle “bionde” tradizionali, chi sostiene che se ne sappia troppo poco e chi dice che sia una “trappola”, che trascina anche chi prima non fumava verso la dipendenza dalla nicotina. Di sicuro c’è il fatto che molte persone che sono passate alla sigaretta elettronica siano tornate indietro verso le sigarette “normali”, tanto che molti negozi specializzati sono stati costretti a chiudere. Un po’ per volta, tuttavia, i risultati degli studi che sono stati avviati negli anni passati vengono pubblicati. Ne abbiamo parlato con Licia Siracusano, oncologa e referente del centro antifumo di Humanitas.

“Uno studio recentemente pubblicato sulla rivista European Neuropsychopharmacology ha dimostrato che, perfino rispetto alle sigarette tradizionali, la sigaretta elettronica peggiora l’ansia ed i comportamenti compulsivi nei confronti dell’assunzione di nicotina, che permangono per lungo tempo anche dopo la sospensione. In sostanza, significa che le sostanze contenute nei vapori della sigaretta elettronica influenzano in qualche maniera l’assunzione di nicotina, rendendo la sigaretta elettronica più pericolosa, almeno dal punto di vista della dipendenza” dice la dottoressa Siracusano, che prosegue: “Questo non vuol dire che sia necessariamente più nociva, ma il fatto che le sostanze sprigionate nella vaporizzazione non si conoscano e non siano codificate non è per niente rassicurante. È indispensabile, a mio parere, che si proceda ad una regolamentazione precisa sulla sicurezza della sigaretta elettronica, in modo che sia possibile produrre e vendere vaporizzatori e ricariche solamente a partire da determinati standard. Dall’altra parte, sono ovviamente necessari ulteriori studi per capire quali sostanze si sprigionino con la vaporizzazione, per evitare che chi la utilizza continui a farlo “al buio”, senza avere la minima idea di quello cui va incontro”.