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Artrite psoriasica, allo studio nuovi marcatori per la diagnosi precoce

04/12/2015

La ricerca sull’artrite psoriasica è impegnata nell’individuazione dei marcatori utili per la diagnosi precoce. I passi in avanti della ricerca su questo fronte sono stati illustrati all’ultimo congresso annuale dell’American College of Rheumatology. I nuovi biomarcatori per differenziare l’artrite psoriasica nella psoriasi di cui si è parlato sono la proteina C reattiva, un enzima e un anticorpo.

Perché è importante diagnosticare precocemente l’artrite psoriasica?

«La psoriasi cutanea colpisce in Italia 3 persone su 100: di queste almeno un quarto svilupperà anche l’artrite psoriasica. La sfida della comunità scientifica è capire il prima possibile quando potrebbe sorgere l’artrite psoriasica. Se si ritarda la diagnosi (e oggi in media il ritardo è di due anni) è già troppo tardi: si saranno già sviluppate delle erosioni ossee», risponde il professor Carlo Selmi, responsabile di Reumatologia e immunologia clinica dell’ospedale Humanitas e docente all’Università di Milano.

(Per approfondire leggi qui: Malattie autoimmuni, il consumo di sale è un fattore di rischio)

«I marcatori servono per individuare i pazienti colpiti da psoriasi che presentano un rischio maggiore di sviluppare anche l’artrite psoriasica. La proteina C reattiva è un riconosciuto indice infiammatorio mentre gli altri due marcatori hanno bisogno di ulteriori validazioni prima di poter essere impiegati nell’attività clinica», precisa lo specialista.

L’artrite psoriasica è determinata da fattori genetici e ambientali

L’artrite psoriasica è una malattia infiammatoria cronica autoimmune piuttosto invalidante. L’evoluzione della psoriasi in artrite psoriasica può impiegare anche anni e per garantire un migliore trattamento è necessario coglierla in tempo. Tra i progetti di ricerca che si stanno concentrando sull’individuazione dell’artrite psoriasica c’è anche quello della dottoressa Angela Ceribelli, medico reumatologo e ricercatrice dell’ospedale Humanitas.

(Per approfondire leggi qui: Il trattamento delle malattie autoimmuni, dal cortisone ai farmaci biologici)

La dottoressa sta conducendo uno studio su centinaia di gemelli omozigoti (con patrimonio genetico identico) per individuare i biomarker con cui predire l’evoluzione della psoriasi in artrite psoriasica. Nei gemelli omozigoti è possibile “isolare” il peso dei fattori ambientali che agiscono sui geni e che causano l’artrite psoriasica. Individuare i marcatori che segnano questo processo è dunque indispensabile per la diagnosi precoce della malattia. Il progetto di ricerca della dottoressa Ceribelli ha vinto il premio “La Ricerca in Italia: un’idea per il futuro” dalla Fondazione Lilly e avrà durata triennale.

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