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Cervello, uomini e donne a confronto: è proprio lo stesso organo?

28/09/2015

Il cervello probabilmente è l’organo più complesso del corpo umano. Ma nella testa di maschi e femmine c’è lo stesso, identico organo? A illustrare le differenze tra il cervello maschile e quello femminile – e ciò che ne consegue – è la professoressa Michela Matteoli, responsabile del Programma di Neuroscienze dell’ospedale Humanitas e direttore dell’Istituto di Neuroscienze del CNR.

«Il cervello maschile e quello femminile sono diversi fin dal momento della nascita, una conseguenza dell’evoluzione e del diverso ruolo che uomo e donna hanno avuto. Negli ultimi anni sono emerse moltissime informazioni sulle differenze tra il cervello maschile e quello femminile», spiega la professoressa.

Quali sono le differenze principali tra i due sessi?

«Il cervello di un uomo pesa di più di quello di una donna (1350 gr contro 1200), ma se consideriamo il diverso peso corporeo nei due sessi, le differenze si normalizzano. Tuttavia le donne hanno, in generale, una maggiore densità di connessioni neurali in alcune aree del cervello, per esempio nell’ippocampo, che rappresenta il principale centro di formazione dei ricordi».

(Per approfondire leggi qui: “Super memoria autobiografica”, ecco l’uomo che ricorda tutto)

«Un’altra differenza è data dal diverso ruolo che ha nei due sessi l’amigdala, il cosiddetto centro delle emozioni. Se nell’uomo, oltre ad avere dimensioni maggiori, l’amigdala è attivata più da stimoli che causano aggressività con conseguente risposta di tipo motorio, nelle donne viene attivata da sfumature emotive. Poiché l’attivazione dell’amigdala favorisce l’immagazzinamento dell’esperienza a livello dell’ippocampo, le donne tendono ad assorbire più informazioni a carattere sensoriale e a ricordare più degli uomini le esperienze di tipo emotivo. Inoltre conservano le informazioni sensoriali più a lungo, hanno maggiore empatia e migliori abilità sociali».

(Per approfondire leggi qui: Cervello, una nuova mappa porta alla luce cellule finora sconosciute)

«Un’altra differenza è che le donne tendono ad avere centri verbali su entrambi i lati del cervello, mentre i maschi tendono ad avere centri verbali solo nell’emisfero sinistro. Questo aspetto è stato confermato nel 2013 dai ricercatori dell’Università della Pennsylvania che hanno anche dimostrato una diversa connettività nel cervello femminile rispetto a quello maschile. In particolare mentre il cervello delle donne presenta una maggiore connettività tra i due emisferi, la connettività all’interno dei singoli emisferi è più sviluppata in quello degli uomini.

In cosa si traducono queste diverse connettività?

«Il cervello maschile è strutturato in modo da favorire la connessione tra percezione e azione coordinata, mentre le femmine tendono a facilitare la relazione tra elaborazione delle informazioni a livello analitico e intuitivo. Le ragazze tendono ad usare più parole quando descrivono qualcosa. I maschi, oltre a avere un minor numero di centri verbali, hanno spesso meno connessioni tra i centri verbali e i centri deputati al controllo dell’emotività. Non a caso, le ragazze tendono ad avere maggiore interesse a parlare di sentimenti ed emozioni. E’ molto interessante notare che queste differenze di connettività cerebrale sono trascurabili fino all’età di 13 anni e diventano molto più importanti a partire dai 14-17 anni. L’unica area in cui gli uomini dimostrano una maggiore connettività è il cervelletto, una parte del cervello legata al controllo dei movimenti».

(Per approfondire leggi qui: Cervello, con un ricordo traumatico si guarda il mondo diversamente)

Che conseguenze hanno queste differenze sulla salute di uomini e donne?

«A causa della localizzazione dei centri verbali nell’emisfero sinistro – conclude la specialista – gli uomini tendono a avere maggiore incidenza di patologie come la dislessia o altre patologie del linguaggio. Nelle donne invece, la capacità di assorbire informazioni a carattere sensoriale e a ricordare le esperienze di tipo emotivo potrebbe essere, almeno in parte, associata alla maggiore vulnerabilità alla depressione: le donne tendono a soffermarsi più a lungo su sentimenti negativi o ricordi di esperienze di vita negative che possono portare a questa patologia».

 

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