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Salviamoci la pelle! Scopri come…

11/09/2015

Caldo, freddo, cosmetici, alimentazione. In comune hanno la relazione con la pelle, organo esterno di rivestimento del corpo soggetto a moltissimi influssi. Influenze che rendono questo rapporto spesso complicato. Da qui nasce l’acronimo “Salviamoci la pelle”, realizzato in collaborazione con l’Unità Operativa di Dermatologia di Humanitas, per fare chiarezza e dare alcuni suggerimenti per prendersi cura di questo organo così delicato e fondamentale.

S

ole. E’ considerato il maggiore fattore di invecchiamento della pelle: dalle rughe all’assottigliamento cutaneo, dalla pigmentazione alle dilatazione vascolare. Impariamo a foto-proteggerci! Non si tratta solo di un fattore estetico, il rischio è anche lo sviluppo di tumori epiteliali (carcinomi e melanomi) (Per approfondire leggi qui: Melanoma, italiani ad alto rischio)

A

llergie. Tienile lontane facendo attenzione alla scelta dei cosmetici: meglio utilizzare quelli che contengono minori componenti possibili. Più è alto il numero di componenti più aumentano i rischi di allergia e tossicità per la pelle. È consigliabile quindi leggere attentamente gli ingredienti indicati sulla confezione oltre che ricordarsi di controllare i modi di conservazione e la data di scadenza delle confezioni (Per approfondire leggi qui: Sostanze nocive in trucchi e creme: c’è da preoccuparsi?).

L

ampade abbronzanti. Spesso I giovani ricorrono alle lampade per mascherare l’acne. In alcuni casi sono proprio le lampade a farla venire, così come l’esposizione al sole.

V

ento: è un disidratante che fa evaporare molto velocemente l’acqua in uscita dalla pelle e tende a renderla molto secca, desquamante e pruriginosa. Per questo esistono rimedi come gli unguenti auto-idratanti che attirano l’acqua nello strato corneo e la trattengono.

I

ndiani. Ma anche africani o cinesi. Impariamo da loro che stanno al sole vestiti. Culturalmente sono molto più consapevoli rispetto agli occidentali dei danni che possono provocare alla loro pelle col sole. Le donne ancor di più temono l’invecchiamento cutaneo. Prendiamo esempio da loro! (Per approfondire leggi qui: Al sole, meglio coprirsi!)

A

mericani: negli anni ’40-50 molti erano convinti che bastasse stare all’aria aperta (e al sole, senza protezione!) per mantenersi in salute. Questa pratica provocò quello che fu ribattezzato il Disastro dei baby boomers: i nati in quegli anni, infatti, furono colpiti in alta percentuale da tumori cutanei.

M

ateriali, occhio al nichel spesso utilizzato nella composizione dei piercing. Per essere sicuro, il piercing deve essere in acciaio inox di tipo chirurgico e privo di nichel. Questo materiale è un po’ più costoso ma almeno non rischia di provocare eczemi, prurito e allergie (Per approfondire leggi qui: Tatuaggi e piercing, infezioni per un ragazzo su quattro)

O

rganismo. Attraverso la pelle (mucose, capelli, unghie) manda numerosi segnali. Le unghie, ad esempio, sono un indicatore della salute dell’individuo. Quando l’organismo sta bene le unghie hanno una lamina lucida, quasi trasparente e non sono presenti segni. Al contrario, i “segni” possono indicare che qualcosa non va. Se l’unghia è:

  • pallida – sintomo di anemie
  • fragile – sintomo di diabete e ipertiroidismo
  • solcata – carenze nutritive, malassorbimento
  • incurvata – problemi al polmone o cuore

(Per approfondire leggi qui: Le unghie, specchio della salute)

C

olori della pelle:

  • quando diventa pigmentata in giallo/verde – sintomo di malattie epatiche
  • quando diventa rossa – eccesso di globuli rossi nel sangue
  • quando diventa marrone – insufficienze surrenali
  • quando diventa diafana – sintomo di insufficienza renale cronica

(Per approfondire leggi qui: La pelle ci parla, impariamo ad ascoltarla)

I

ndumenti. È consigliabile utilizzarli come foto-protezione soprattutto per i bambini, ancor di più quando sono molto piccoli oltre a non esporli ai raggi diretti per i primi due anni. Ricordarsi comunque di limitare l’esposizione a pelle nuda al periodo del bagnetto che deve durare 15 minuti massimo (Per approfondire leggi qui: Sole, occhiali e cappello contro i tumori della pelle).

 

L

atitudine di esposizione al sole: aiuta a scegliere il corretto fattore di protezione. In centro Europa è sufficiente la protezione medio/bassa. Man mano che la latitudine diminuisce è consigliabile aumentare il fattore di protezione. Esistono altre due condizioni da tenere presente nella scelta del fattore di protezione:

  1. Il fototipo dell’individuo che è inversamente proporzionale al numero della crema. Un fototipo basso deve usare una protezione con numero alto e viceversa.
  2. Tempo trascorso al sole. Per chi si abbronza più passano i giorni più può diminuire il fattore di protezione

A

limentazione e pelle: esistono tanti falsi miti, ad esempio quello relativo al betacarotene che aiuterebbe la protezione solare. Non è vero. Non raggiunge neanche l’epidermide. Rimane confinato nel derma dove si accumula dando un colore giallo-arancio alle pelle che tuttavia non è minimamente protetta da questo pigmento.

(Per approfondire leggi qui: Prendere il sole “a singhiozzo” fa bene? Il vero e il falso della tintarella)

 

P

rotezione. Ad ognuno la giusta crema solare a seconda del fattore di protezione:

  • fino a 10
  • da 10 a 20
  • da 20 a 40
  • e da 40 a 60

E

sposizione al sole, necessaria per sintetizzare la vitamina D? Si tratta di un falso mito che spinge molti ad esporsi in eccesso al sole. Il sistema della pelle di sintesi della vitamina D è molto efficace e basta la luce sulle parti sempre esposte per una completa sintesi. Se non fosse così in inverno andremmo in carenza di vitamina D e così non avviene.

L

aser. È bene sapere che non toglie i tatuaggi ma li rende meno visibili perché frantuma le particelle dell’inchiostro rendendole nanoparticelle. La moda spesso comporta rischi per la pelle. I tatuaggi, soprattutto quelli molto estesi sulla pelle, possono infatti ritardare la diagnosi di un melanoma perché mascherato dal disegno scuro del tatuaggio. Ci sono poi le infezioni trasmesse durante il disegno, le reazioni allergiche ai colori iniettati e lo sviluppo di malattie come la sarcoidosi (malattia che insorge fra i 20 e i 40 anni di età e che interessa i tessuti connettivi).

(Per approfondire leggi qui: Tatuaggi, il 5% ha avuto un’infezione)

L

ongevità della pelle. La relazione fra cosmetici e dermatologia è molto stretta. Ne esistono di decorativi (andrebbero tenuti per poche ore ricordando di struccarsi a fondo prima di andare a dormire) e di trattamento (spesso se ne fa abuso. Una crema al giorno è più che sufficiente. È bene lasciare alla pelle i suoi momenti di riparazione, rigenerazione e desquamazione).

(Per approfondire leggi qui: Come prendere il sole in sicurezza e prevenire l’invecchiamento della pelle?)

E

nergia dei raggi ultravioletti. Neutralizzali con le creme solari va bene ma bisogna considerare che:

  • L’azione foto-proteggente ha un effetto limitato nel tempo e si esaurisce
  • Alcuni filtri chimici sono risultati assorbibili dalla pelle e tossici per l’organismo
  • Il senso di protezione non ci deve spinge a stare più al sole di quanto si dovrebbe

(Per approfondire leggi qui: Creme solari, ecco come leggere l’etichetta)

A cura di Simona Camarda

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