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Gonfiori e allergie da punture d’insetto: come difendersi

08/06/2015

In estate le punture d’insetto possono rovinare una giornata di relax, causando gonfiori e allergie sulla pelle. Un pic nic in campagna, una notte in campeggio o anche una semplice passeggiata possono nascondere delle insidie. Per questo è necessario prendere le dovute precauzioni per rendere la vita difficile a zanzare, zecche, api e altri animaletti ed essere pronti a intervenire se questi hanno avuto la meglio.

Innanzitutto ci si deve esporre il meno possibile al loro attacco ed evitare gli ambienti dove gli insetti possono annidarsi. Per non rischiare di essere bersaglio delle zecche, per esempio, è bene camminare al centro dei sentieri e non nella vegetazione circostante, in particolare se l’erba è molto alta. Ancora, è consigliato coprirsi bene, a maniche e pantaloni lunghi, con questi ultimi infilati nei calzini, meglio se vestiti con colori chiari. Anche teli e tovaglie da pic nic non dovrebbero essere scuri in modo tale da individuare subito le zecche. Per le zanzare, invece, è preferibile evitare le zone lacustri e paludose e le pozze d’acqua stagnante.

Come intervenire in caso di punture d’insetto?

«La prima cosa da fare è riconoscere il tipo di puntura. Ci sono insetti che pungono semplicemente, lasciandoci rossori, edemi e prurito. Altri che lasciano sulla pelle un corpo estraneo ad esempio un pungiglione, intero o meno. Ispezioniamo bene la ferita e nel caso asportiamo delicatamente con delle pinzette questo corpo estraneo – spiega il dottor Stefano Ottolini, medico dell’unità di Medicina d’urgenza dell’ospedale Humanitas. Per lenire immediatamente il dolore o calmare il fastidio, possiamo mettere la parte colpita sotto l’acqua corrente, disinfettarla ma mai strofinarla per evitare di frammentare il pungiglione o di rendere più difficoltosa la sua estrazione. Anche le zecche vanno rimosse con delicatezza per scongiurare il rischio che si rompano. Infine è bene proteggere la ferita con un cerotto».

«Bisogna valutare l’estensione e le dimensioni del ponfo. Se comparisse un eritema più o meno generalizzato, febbre, mal di testa, senso di difficoltà respiratoria, tachicardia, è sempre meglio andare in pronto soccorso».

Oltre a cerotti, pinzette, disinfettanti, quali prodotti possono servire contro le punture d’insetto?

«Sia sui vestiti che sulla pelle possiamo spruzzare dei repellenti. Ci sono dei repellenti che prevengono le punture, sebbene non sia possibile proteggersi al 100%: intelligentemente gli insetti ci attaccheranno dove siamo indifesi. Ci sono poi i repellenti ‘after bite’, da applicare dopo che l’insetto ci ha punto o morso e che hanno un immediato effetto lenitivo. Sono un buon rimedio contro pomfi e prurito, ad esempio, delle pomate con una bassa concentrazione di cortisone. Se la reazione è importante si deve ricorrere anche a degli antibiotici ad ampio spettro, oppure ad antistaminici e a prodotti a base di cortisone. Una semplice puntura può scatenare infatti una reazione allergica molto grave, ma chi è a rischio dovrebbe saperlo e avere con sé i farmaci necessari», continua lo specialista.

E i repellenti naturali? «Repellenti non chimici come prodotti a base di estratto di geranio o di menta, per esempio, sono sicuramente efficaci e non hanno controindicazioni come quelli chimici. È bene usare solo repellenti testati, che sappiamo non provocare reazioni allergiche. Se li usiamo per la prima volta – conclude il dottor Ottolini – li testiamo applicandoli localmente in zone più sensibili come il polso».

Non sempre però compaiono i gonfiori e dunque non è sempre possibile accorgersi di essere stati attaccati da un insetto, in particolare dalle zecche, i cui morsi non sono molto dolorosi. Queste possono essere anche molto piccole, delle dimensioni di una capocchia di spillo. Di ritorno dai luoghi a rischio, quindi, sarebbe bene farsi controllare anche servendosi di una lente d’ingrandimento.

 

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