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Mal di testa, metà degli italiani colpita almeno una volta al mese

14/05/2015

La metà degli italiani soffre di episodi di mal di testa nella maggior parte dei casi provocati dallo stress. A rivelarlo è un sondaggio condotto dall’istituto di ricerca GfK Eurisko e promosso da Angelini. Per la precisione, il 55% degli intervistati ha accusato mal di testa con intensità da “normale” (nel 46% dei casi) a “forte” (17%), con una frequenza media di una o due volte al mese.

L’emicrania è tra le forme più ricorrenti di mal di testa. Almeno il 10-12% della popolazione ne soffre. In base ai sintomi se ne distinguono di due tipi, con aura e senza aura. Nel primo caso, il dolore pulsante alla testa, localizzato su uno dei due lati, è preceduto da una serie di disturbi alla vista, alla parola, al movimento e alla sensibilità. In genere l’emicrania è accompagnata da vomito, nausea, fotofobia e fonofobia, ovvero l’intolleranza alla luce e ai rumori. Come emerso dal sondaggio, è lo stress la prima causa di mal di testa per il 51% del campione, seguito dalla stanchezza per il 32%. Nelle donne sono rilevanti anche i problemi cervicali (32%) e il ciclo mestruale (28%). «Questi fattori possono essere anche peggiorativi, ma l’emicrania è una forma di mal di testa che sorge su base familiare, più frequente nelle donne che negli uomini e La sua durata può variare da qualche ora a tre giorni», spiega il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas LAB.

Distinta dall’emicrania è la cefalea tensiva, «un tipo di mal testa che interessa numeri alti della popolazione, fino a metà. Questo perché – aggiunge l’esperto – è legata agli stili di vita scorretti, a disturbi psichici come la depressione, all’assunzione di posture scorrette e anche a malattie croniche. La cefalea tensiva può colpire chiunque e in un caso su due è di tipo sporadico. Dal momento che ha questa possibile derivazione dagli stili di vita, si può intervenire per evitare che la cefalea tensiva divenga cronica».

 

Attenzione all’uso scorretto di farmaci per il mal di testa: la cefalea tensiva può diventare cronica

In conclusione il rapporto con i farmaci. Dai risultati del sondaggio, il 75% ricorre ai farmaci per il trattamento dei sintomi, mentre il 38% vuole aspettare per vedere se il dolore passa da solo prima di assumerli. «Può capitare che chi subisce un violento attacco di emicrania tardi a prendere un farmaco per evitarne l’abuso. Ma se poi il dolore persiste e resta intenso, l’effetto dell’analgesico può essere inesistente. Quindi è bene prenderlo se il dolore è forte. Se il paziente crede di prenderne troppi può passare, dietro indicazione medica, a una terapia preventiva a base di farmaci da assumere quotidianamente per ridurre le crisi».

«Spesso la cefalea tensiva si cronicizza proprio a seguito di un uso scorretto dei farmaci: perciò è sempre bene consultare uno specialista per capire di quale mal di testa si soffre. Succede che per curare la cefalea tensiva molti abusano di antinfiammatori con pochi vantaggi dal momento che il dolore è dovuto per lo più a una contrattura muscolare», avverte infine il dottor Tullo.

 

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