Chi vive con un fumatore, soprattutto se si parla di un bambino, ha un rischio maggiore di sviluppare problemi cardiovascolari e metabolici? Secondo uno studio pubblicato dai medici della Brigham Young University di Salt Lake City sì.  I ricercatori hanno analizzato il legame tra fumo e funzioni metaboliche ed in particolare il meccanismo per cui i fumatori diventano resistenti all’insulina, dimostrando così che chi è esposto al fumo passivo ha una maggiore possibilità di avere problemi di ingrassare. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Licia Siracusano, del Centro Antifumo di Humanitas Cancer Center.

“Gli scienziati della Brigham Young University – spiega la dott.ssa Siracusano – hanno dimostrato che il fumo spinge alcune minuscole molecole lipidiche, le ceramidi, ad alterare i mitocondri delle cellule, causando la distruzione delle normali funzioni cellulari e inibendo la loro capacità di rispondere all’insulina, quindi di metabolizzare e smaltire correttamente i grassi e gli zuccheri che vengono ingeriti. Questo, soprattutto se unito ad una dieta ricca di grassi, tipica dell’età infantile e preadolescenziale (ma non solo), porta facilmente al sovrappeso e, nel tempo, all’obesità. Ovviamente, lo stesso ragionamento non vale solo per chi è esposto al fumo passivo, ma anche per i fumatori”.

Si tratta quindi dell’ennesimo effetto negativo del fumo sulla salute?

“Gli studi che dimostrano i danni provocati dal fumo, ormai, non si riescono più a contare. Credo davvero che nessuno possa avere più il dubbio se sia utile o meno smettere di fumare; purtroppo, specialmente per chi è dipendente dalla nicotina da molti anni, un cambiamento simile spesso non è affatto semplice da affrontare. A tutti quelli che desiderano smettere ma temono di non riuscire a farlo da soli, consiglio di rivolgersi al proprio medico di base e farsi indirizzare al più vicino centro antifumo: si tratta di un tentativo che vale sempre la pena di fare!”.

Il Centro Antifumo di Humanitas Cancer Center è attivo dal 2008 ed è stato frequentato da oltre 400 pazienti. Il metodo del Centro si basa su un approccio sia farmacologico che motivazionale, seguendo le indicazioni delle linee guida internazionali.

Risposta della dottoressa Licia Vanessa Siracusano emato-oncologa referente del Centro Antifumo di Humanitas Cancer Center