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Prevenzione

Lavarsi le mani aiuta a prevenire il raffreddore

03/02/2014

 

La prevenzione del raffreddore passa anche attraverso il lavaggio delle mani. Ad affermarlo una review degli studi precedenti sul tema di Michael Allan dell’Università di Alberta pubblicata dal Canadian Medical Association Journal.

Ma cosa c’entrano le mani se la malattia si trasmette per via respiratoria? – potrebbe chiedersi qualcuno. C’entrano eccome perché i microrganismi si trasmettono per via respiratoria attraverso le goccioline e queste possono arrivare direttamente al soggetto con tosse o starnuto, ma anche indirettamente attraverso le mani.

Come proteggersi dunque? Ecco che entra in gioco la corretta igiene delle mani. Parola del dottor Matteo Moro, della Direzione Sanitaria di Humanitas.

Quando è importante lavarsi le mani?

«Sicuramente dopo l’uso dei servizi igienici, prima di preparare il cibo e di mangiare e tutte le volte che le mani sono visibilmente sporche. In ambito sanitario, invece, prima di fare procedure delicate come medicare una ferita o mettere in collirio, prima di andare a trovare un parente in ospedale e alla fine della visita».

Con che cosa bisogna lavarsi le mani?

«Acqua e sapone rimangono la base, ma anche le soluzioni alcoliche sono molto utili. L’aumento della disponibilità di queste soluzioni, infatti, ci consente una buona igiene delle mani anche quando non abbiamo a disposizione il lavandino. L’alcool però ha dei limiti. Il più importante è che se le mani sono visibilmente sporche o contaminate da materiale biologico non funziona, e quindi bisogna ricorrere ad acqua e sapone, metodo che rimane preferibile ad esempio dopo esser stati in bagno, perché la mano potrebbe essere sporca».

Come lavarsi le mani?

«Non basta sfregare i palmi come siamo stati abituati a fare da piccoli perché la mano non è composta solo dai palmi. Per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha previsto sei fasi che aiutano l’operatore sanitario a trattare tutta la superficie cutanea delle mani, soluzione alcolica o sapone che sia. Fasi nate in ambito sanitario che, però, hanno una valenza generale e possono essere esportate nella vita di tutti i giorni».

locandina lavarsi mani Ministero Salute (“Come lavarsi le mani con acqua e sapone?”. Fonte: Ministero della Salute)

Come asciugare le mani?

«Fuori dall’ambito domestico è importante utilizzare, se possibile, una salviettina di carta usa e getta. Fondamentale ricordarsi sempre di non toccare gli oggetti toccati prima di lavare le mani. Per questo motivo tutti i rubinetti che hanno un’azione a pedale o automatica sono preferibili. Altrimenti è importante ricordarsi di chiudere il rubinetto con la salviettina. Se si usa il getto d’aria per asciugare le mani si dovrà fare attenzione a schiacciare il bottone con una salviettina o con il gomito. Infine, esistono quei dispositivi dove si introduce la mano, che hanno il vantaggio di essere automatici e di asciugare meglio perché dotati di un getto direzionato, ma spesso sono un po’ stretti e quindi bisogna prestare attenzione a non toccare i bordi mentre ci si asciuga».  

Che tipo di malattie è possibile trasmettere attraverso le mani?

«Sono veramente moltissime. In ospedale tutti i principali patogeni, ad esempio la diarrea da Clostridium difficile o le infezioni da stafilococco. Qualunque microrganismo presente in secrezioni o ferite può essere trasmesso attraverso le mani. Anche nelle malattie più note come la varicella o il morbillo, note per la loro via di trasmissione aerea, le mani possono giocare un ruolo importante se non ben lavate: per i microrganismi, infatti, rappresentano un perfetto trait d’union tra il naso della persona ammalata e di quella sana. Insomma, una buona igiene delle mani è la misura più efficace per ridurre la trasmissione dei microrganismi e prevenire gran parte delle patologie infettive».

A cura di Simona Camarda

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