Il Pap Test resta il grande alleato della donna nella prevenzione del tumore del collo dell’utero. Ma a questo utile strumento si affiancano ora nuovi mezzi di prevenzione.

Come l’HPV Test e il vaccino contro il Papillomavirus, dedicato alle giovanissime. Ne parliamo con il dott. Domenico Vitobello, responsabile dell’Unità Operativa di Ginecologia di Humanitas.

Pap Test per tutte, ma non solo
“Il Pap Test – spiega il dott. Vitobello – è un esame semplice ed efficace nella prevenzione del tumore del collo dell’utero. E’ bene che la donna faccia il Pap Test ogni due anni, a partire dal primo rapporto sessuale e, in ogni caso, dai 20 anni d’età. Il Pap Test consiste nel prelevare con una piccola spatola alcune cellule del collo dell’utero, che verrano strisciate su un vetrino e sottoposte ad analisi citologica. Per una buona riuscita dell’esame è necessario non aver avuto rapporti sessuali o aver utilizzato lavande interne od ovuli vaginali nei 3 giorni precedenti l’esame. È meglio sottoporsi al Pap Test a metà ciclo e in ogni caso mai durante le mestruazioni o subito dopo o subito prima.
In determinati casi, il ginecologo può consigliare alla paziente di sottoporsi a un altro esame, l’HPV Test, che consente di identificare la presenza del Papillomavirus, fattore predisponente al tumore del collo dell’utero. L’esame viene effettuato esattamente come il Pap Test, ma il materiale prelevato non viene letto al microscopio, ma è sottoposto a un esame di laboratorio per la ricerca del virus.
In caso di positività all’HPV Test, è consigliabile sottoporsi al Pap Test una volta all’anno. Ci sono poi fattori di rischio che possono portare a un’attenzione maggiore e quindi a effettuare il Pap Test con una frequenza maggiore, almeno ogni anno: rapporti sessuali in età precoce, partner numerosi, mancato uso del preservativo, immunosoppressione o HIV.
Questi strumenti di prevenzione devono essere utilizzati nel corso di tutta l’età fertile della donna, dato che i tumori del collo dell’utero sono più frequenti tra i 20 e i 40 anni. Dopo la menopausa, non bisogna dimenticare la visita ginecologica periodica e il Pap Test”.

Vaccino per le adolescenti
“E’ disponibile da un anno il vaccino contro l’HPV (Papillomavirus umano), che nel 95% dei casi è il precursore del tumore del collo dell’utero oppure delle fasi precancerose di questo tumore, che sono le displasie. L’HPV è un’infezione molto frequente che in genere non causa alcuna alterzione e si risolve da sola; in una minoranza di casi, provoca delle lesioni a livello del collo dell’utero che spesso guariscono spontaneamente, ma che, se non curate, possono progredire lentamente verso forme tumorali.
Il vaccino, sovvenzionato dal SSN, viene effettuato a 11 anni e prevede un richiamo. Può essere somministrato anche dopo questa età, ma prima di avere rapporti sessuali. Sono in corso ricerche per cercare di capire se ci sono altre classi di donne che possono ricorrere al vaccino, anche se hanno già avuto rapporti. Si tratta di un vaccino che protegge le giovani donne non infettate dai tipi 6, 11, 16 e 18 del Papillomavirus, ma che non protegge quelle che hanno già contratto l’infezione, che è trasmissibile attraverso il rapporto sessuale.
Va detto che il fatto di essersi sottoposte alla vaccinazione non esenta le donne dal sottoporsi periodicamente al Pap Test, che resta uno strumento di prevenzione indispensabile per tutte, vaccinate o meno”.

Dopo la menopausa
“Dopo la menopausa, è la visita ginecologica il grande strumento di prevenzione della donna. Questo perchè permette di diagnosticare precocemente le patologie più frequenti in questo periodo d’età, ad esempio i tumori dell’ovaio e dell’endometrio. Alla donna dopo i 50-55 anni il ginecologo può consigliare di sottoporsi anche a un’ecografia pelvica e a un esame del sangue per la valutazione dei marker tumorali (CA 125)”.

A cura di Elena Villa