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Prevenzione

Cataratta, prevenire si può

12/03/2014

Alimentazione ricca di cibi contenenti antiossidanti naturali (come frutta e verdura), uso di occhiali da sole, controllo dei livelli di zuccheri nel sangue e astensione dal fumo. Grazie a questi accorgimenti è possibile prevenire la cataratta, malattia che consiste nell’opacizzazione del cristallino, la lente che all’interno dell’occhio ha la funzione di mettere a fuoco le immagini sulla retina. È un problema frequente dopo i 60 anni, e affligge addirittura il 95% degli over 75. Nel 5% dei casi, tuttavia, compare in persone più giovani: in questi casi la malattia può essere congenita o essere causata da farmaci, traumi o malattie.

«A provocare la cataratta – spiega il dottor Paolo Vinciguerra, responsabile di Humanitas Centro Oculistico – nella stragrande maggioranza dei casi, è l’invecchiamento, che fa aggregare tra loro le proteine del cristallino e le espone a processi di ossidazione, come se arrugginissero».

Per questo un’alimentazione sana e ricca di frutta e verdura può contribuire a prevenire il fenomeno, che è favorito anche dall’esposizione prolungata ai raggi ultra violetti, dal diabete e dal fumo. Ecco perché è importante usare sempre gli occhiali da sole, tenere sotto controllo la glicemia ed evitare di fumare. Inoltre, farmaci come il cortisone possono facilitare l’insorgenza della cataratta, così come l’esposizione a raggi X e i traumi diretti all’occhio.

 

Cataratta protagonista del Congresso di oculistica AICCER

Proprio la cataratta sarà oggetto di discussione nell’ambito del Congresso di oculistica AICCER, Associazione Italiana di Chirurgia della Cataratta e Refrattiva, in programma a Rho dal 13 al 15 marzo, in collegamento live con le sale operatorie di Humanitas. L’evento sarà l’occasione per approfondire il tema della cataratta a bassa pressione, un’importante passo avanti nella chirurgia di una malattia molto diffusa. Grazie a questo nuovo sistema che permette di tenere sotto controllo le quantità di liquidi in entrata e uscita, la pressione dell’occhio, nel corso dell’intervento, viene mantenuta a un livello vicino a quello normale a differenza di quanto accade nell’intervento tradizionale.

«Con i sistemi tradizionali a caduta – spiega il dottor Paolo Vinciguerra, organizzatore del Congresso – durante la fase di aspirazione del cristallino frammentato o con ultrasuoni o con laser a femtosecondo, nel corso dell’intervento si utilizza uno strumento che aspira e allo stesso tempo infonde liquidi».

L’ingresso di questi liquidi può avvenire o a caduta, regolando la distanza fra la boccia di infusione e l’occhio, oppure con un sistema attivo che, controllando la pressione, inietta la quantità utile. L’infusione a caduta determina una regolazione meno precisa e, per mantenere un livello di sicurezza, un incremento della pressione intraoculare fino a 10 volte maggiore rispetto a quella normale dell’occhio. Sporadicamente questo incremento è percepito dal paziente come un senso di pressione e, talvolta, un lieve dolore che può richiedere una dose aggiuntiva di anestetico.

 

Leggi gli approfondimenti sulla chirurgia a bassa pressione e sul Congresso di oculistica AICCER.

 

A cura di Simona Camarda 

 

 

 

 

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