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Alimentazione

Calcoli renali, una buona prevenzione con pochi sali e zuccheri

28/07/2017

I calcoli renali sono causa di disturbi molto dolorosi che colpiscono per il 70% gli uomini e di cui non si conoscono del tutto le cause.

«Si tratta di aggregati di sali minerali – spiega il dottor Emanuele Micheli, responsabile dell’Unità Operativa di Urologia di Humanitas Gavazzeni Bergamo – che in genere vengono eliminati con le urine ma che in alcuni casi si uniscono formando dei cristalli che, legandosi a una sostanza che si chiama matrice proteica, formano i calcoli. Questi sono veri e propri sassolini che, ingrossandosi, si spostano dal rene, imboccano l’uretere e ostruiscono il percorso dell’urina verso la vescica, provocando le cosiddette coliche renali».

Davvero non si conosce la causa dei calcoli renali?

«Non è sempre facile individuarla. Nel 20% dei casi la calcolosi renale deriva da una malattia sottostante che può riguardare l’intestino, il metabolismo del calcio o le ghiandole paratiroidi. Nei restanti 4 casi su 5, però non c’è una vera e propria spiegazione, si pensa che tutto dipenda da una predisposizione ai calcoli del soggetto di cui però non si conosce l’origine».

(Per approfondire leggi qui: Perché si formano i calcoli renali?)

Quando ci accorgiamo di avere i calcoli renali?

«I calcoli renali si presentano in genere attraverso la colica, che si manifesta attraverso un dolore acuto, spesso di lato, che va aumentando fino a divenire insopportabile. Ma i calcoli possono anche non dare segni di sé e può essere diagnosticata – con un’ecografia o, se questa non è sufficiente, con una TAC – una calcolosi, a volte anche voluminosa, anche se il paziente non ha mai avuto problemi».

È possibile prevenire i calcoli renali?

«È difficile prevenire la prima formazione dei calcoli, più facile è fare in modo che non si riformino altre volte. Dipende soprattutto dal tipo di calcolo. Nella maggior parte dei casi il nucleo dei calcoli è formato da calcio e ossalato. Ma ne esistono di altre tipologie: di acido urico, di calcio e fosfato, di cistina e altri ancora più rari, che sono più difficili da controllare. Nella formazione dei calcoli si registra una certa famigliarità per cui chi ha parenti stretti che hanno sviluppato calcoli deve prestare grande attenzione al proprio stile di vita e alla propria alimentazione, con l’assunzione di molti liquidi e la riduzione dei consumi di sale, zuccheri semplici e grassi saturi».

(Per approfondire leggi qui: “Calcoli renali, meglio evitare alimenti ricchi di calcio”, vero o falso?)

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