Prevenzione

Glaucoma, il ladro silenzioso

12/09/2013

 

Tutti si fanno misurare dal medico la pressione del sangue, ma troppi trascurano quella presente all’interno dell’occhio. Quando la pressione oculare aumenta si parla di ipertono oculare, una condizione che espone il paziente al rischio di un glaucoma.

«Non basta quindi un aumento della pressione oculare per definire questa malattia – precisa il dottor Pietro Paolo Vico, specialista di Humanitas Centro Oculistico –. Si parla di glaucoma quando, in seguito appunto all’aumento della pressione intraoculare ed eventualmente a un ridotto apporto di sangue al nervo ottico, si verifica la morte delle cellule nervose che consentono al cervello di ricevere immagini dall’occhio».

 

Il glaucoma, patologia cronica e progressiva

Il glaucoma è una patologia cronica, che ancora oggi non si riesce a guarire definitivamente, e progressiva, che tende a peggiorare nel tempo, ma con la terapia è possibile rallentarne l’evoluzione, evitando così di arrivare alla cecità.

«Anche l’ipertono oculare però deve essere trattato con colliri o laser – raccomanda l’esperto – per evitare lo sviluppo del glaucoma».

Il problema però è che l’aumento della pressione all’interno dell’occhio, che inizia solitamente fra i 45 e i 55 anni, non dà alcun tipo di disturbo alla vista. Ecco perché il glaucoma viene chiamato “il ladro silenzioso della vista”.

«Col passare degli anni, però – spiega il dottor Vico –, i danni al nervo ottico fanno sì che il paziente inizi a perdere le porzioni laterali del campo visivo, ad avere difficoltà nella lettura, a non riconoscere i volti e a urtare contro alcuni oggetti. Inoltre può avere difficoltà nella guida degli autoveicoli perché non si rende conto di aver perso le porzioni più periferiche del campo visivo; se la malattia non viene curata il paziente diventerà cieco». Di solito quindi si diagnostica un ipertono oculare o un glaucoma durante una visita oculistica di routine, richiesta dal paziente per problemi nella lettura, per calo visivo o per un rinnovo della patente di guida negato.

«Oggi il glaucoma si può identificare in fasi sempre più precoci grazie a tecnologie sofisticate come la tomografia ottica a luce coerente (OCT) e la perimetria FDT (tecnologia a raddoppio di frequenza), due esami rapidi e non invasivi – precisa l’esperto di Humanitas Centro Oculistico –. Di questi esami possono beneficiare anche i parenti dei pazienti affetti da glaucoma, che possono avere una maggiore predisposizione genetica a sviluppare la malattia».

 

Come si affronta il glaucoma?

Oggi il glaucoma si può curare in maniera efficace con i colliri, con la terapia laser e con interventi chirurgici.

La visita oculistica è un momento importante nella quale viene richiesta al paziente la sua storia clinica (anamnesi), vengono analizzati refrazione, segmento anteriore, nervo ottico, tono oculare e tachimetria corneale (cioè lo studio dello spessore della cornea). Viene inoltre eseguita una gonioscopia (un esame che tramite una lente a contatto particolare aiuta a individuare il tipo di glaucoma e a distinguere fra glaucoma ad angolo aperto e glaucoma ad angolo chiuso, due condizioni che richiedono approcci differenti).

La visita si conclude con una dettagliata spiegazione (in termini semplici) dello stato clinico del paziente ed eventualmente con la prescrizione di colliri che riducono la pressione oculare. Al termine della visita potrebbero poi essere richiesti ulteriori esami. Viene inoltre dato l’appuntamento per il controllo oculistico successivo a una distanza di tempo che tiene conto anche dei fattori di rischio del paziente.

«Presso Humanitas Centro Oculistico vi sono specialisti che attraverso un dialogo semplice e chiaro con i pazienti cui è appena stata diagnosticata la malattia, li aiutano a disegnare un quadro della loro situazione clinica attuale e a stabilire un programma personalizzato di controlli – conclude il dottor Vico –. Inoltre a ciascuno di loro verrà prescritta una terapia personalizzata, sia stabilendo un obiettivo pressorio (detto IOP-Target, cioè un valore di pressione oculare ottimale per non fare progredire i danni del campo visivo) per ogni paziente, sia ponendo attenzione ad altre eventuali patologie sistemiche e oftalmiche dello stesso prima di ogni prescrizione terapeutica».

In Humanitas lo specialista è a disposizione quotidianamente per consigli in caso di intolleranza ai colliri, comparsa di effetti collaterali locali e sistemici o inefficacia della terapia. Un’ulteriore fonte di tranquillità per il paziente.

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