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Prevenzione

Mal di orecchie, occhio ai bagni!

26/06/2013

 

Tra i disturbi che più ci colpiscono nel corso della stagione estiva c’è purtroppo anche il mal di orecchie. Una fastidiosa situazione che tra la sua origine soprattutto, ma non solo, dalla lunga esposizione all’acqua e all’umido, situazioni in cui incorriamo con continuità quando frequentiamo una piscina o durante le nostre vacanze al mare.

Non si tratta però di un semplice disturbo, ma di una vera e propria patologia che prende il nome di otite esterna e che non va sottovalutata, come ci spiega Filippo Barucca, otorinolaringoiatra di Humanitas Gavazzeni e di Humanitas.

 

 

Dottor Barucca, che cos’è, nello specifico, l’otite esterna?

«L’otite esterna è un’infezione del condotto uditivo che può essere causata da diversi tipi di batteri o funghi. Si sviluppa per lo più in adolescenti e giovani adulti che sono tra coloro che, maggiormente, espongono le loro orecchie a situazioni di umidità, dal momento che l’otite esterna si sviluppa soprattutto in presenza di frequenti o prolungate immersioni in acqua.».

 

Quali sono le cause dello sviluppo dell’otite esterna?

«La sua prima causa sono i microorganismi infettivi che sono presenti nell’acqua e che entrano nel condotto uditivo, provocando un’infezione. Ma il nuoto e l’esposizione ad ambienti umidi non sono le uniche condizioni che portano allo sviluppo dell’otite esterna. Una causa frequente possono essere anche le azioni di pulizia delle orecchie eseguite con troppa energia e che provocano lesioni alla pelle del condotto uditivo, che è molto sottile e delicata. Se si lacera questa pelle – cosa ancor più probabile se per la pulizia si utilizzano bastoncini di cotone o oggetti taglienti come fermagli o mollette – si può creare una soluzione di passaggio continuo e diretto di batteri e funghi all’interno dell’orecchio. L’otite esterna può essere poi conseguenza di un’infezione dell’orecchio medio – la cosiddetta “otite media acuta” – o di malattie della pelle come le dermatiti eczematose. Possono esserne soggetti, inoltre, le persone immunodepresse e gli anziani con malattie croniche come il diabete e le patologie della microcircolazione».

 

Come si manifesta e quanto dura l’otite esterna?

«L’otite esterna si manifesta con il dolore all’orecchio, che può aumentare quando il padiglione auricolare viene stirato o schiacciato. Il dolore può essere anticipato da un prurito nel canale uditivo o accompagnato da gonfiore e arrossamento sull’orecchio esterno e da una piccola perdita di pus verde-giallo. In alcuni casi può esserci anche un abbassamento dell’udito, quando il passaggio del suono nell’orecchio viene bloccato dal gonfiore o dal pus. L’otite esterna generata dal contatto con l’acqua può svilupparsi qualche ora o anche alcuni giorni dopo l’immersione. Se trattate in modo adeguato – con l’immissione nell’orecchio di gocce medicate idonee – le otiti esterne più leggere possono risolversi in pochi giorni, senza lasciare conseguenze. Le infezioni più pesanti possono invece richiedere l’assunzione di farmaci per bocca per almeno 7-10 giorni. Nelle persone più anziane e nei diabetici l’otite esterna può occasionalmente regredire e complicarsi in otite esterna (maligna) necrotizzante, condizione clinica che va tenuta sotto controllo, perché può essere potenzialmente pericolosa per la vita».

 

Quando ci si deve rivolgere a un medico?

«Meglio consultare il medico quando si avverte un dolore auricolare, un prurito fastidioso all’orecchio o una diminuzione dell’udito. E quando c’è una foriuscita di liquido dall’orecchio, specialmente se con presenza di sangue».

 

Per concludere: l’otite esterna può essere prevenuta?

«Possono essere osservate alcune precauzioni che diminuiscono le possibilità che l’otite esterna si sviluppi. Per prima cosa, durante il bagno o il nuoto è meglio evitare di fare entrare acqua nelle orecchie utilizzando tappi modellabili in silicone. È buona norma, poi, asciugare bene le orecchie con un asciugamano pulito. Infine, occorre tenere lontani dalle orecchie strumenti (bastoncini di cotone, forcine per capelli, ecc.) che possano rappresentare un pericolo per le nostre delicate orecchie».

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