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Prevenzione

Gravidanza, niente alcol per proteggere la salute del feto: ecco i rischi

09/09/2016

Consumo di alcol in gravidanza: oggi è la giornata giusta per pensarci. Il 9 settembre si celebra in tutto il mondo il FASD Awareness Day, la Giornata della consapevolezza della Sindrome feto-alcolica e dei disturbi correlati. Bere alcolici in gravidanza, infatti, è un’azione scriteriata che può mettere a rischio la stessa gravidanza e la salute del feto. L’evento, organizzato da due onlus, si ripete dal 9 settembre 1999, una data simbolica in cui ritorna il numero 9, per ricordare a tutte le donne incinte di astenersi completamente dal consumo di alcol durante i mesi di gestazione.

Cosa può succedere se la futura mamma consuma bevande alcoliche?

Come ricorda l’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, i rischi vanno dall’aborto spontaneo a nascite sotto peso. Ma l’alcol può interferire anche con il normale sviluppo del feto, come spiega la dottoressa Annamaria Baggiani, responsabile del Servizio di Infertilità Femminile e Procreazione Medicalmente Assistita di Humanitas Fertility Center: «L’alcol può causare le patologie comprese nello spettro dei disordini feto alcolici. La più grave è sicuramente la sindrome feto-alcolica che può sorgere a seguito di un forte consumo di alcol. Si può manifestare con vari livelli di gravità e di espressione: caratteristiche più tipiche comprendono alterazioni di alcuni tratti del viso come occhi e naso, ritardo nella crescita, con valori inferiori alla media di altezza e peso, e alterazioni cognitive e comportamentali del nascituro».

(Per approfondire leggi qui: Gravidanza, mangiare frutta fa bene allo sviluppo cognitivo del bambino?)

Non solo. Il feto può manifestare disordini dello sviluppo neurologico alcol correlati – «in cui si possono manifestare problemi funzionali o mentali, come alcuni disturbi del comportamento e dell’apprendimento» – e i difetti alla nascita alcol correlati – con problemi «a carico di cuore, ossa o udito», aggiunge la specialista.

Niente “bollicine” per tutta la durata della gravidanza

Per scongiurare i rischi di sviluppare patologie correlate al consumo di alcol è necessario non consumarne proprio: non c’è infatti una soglia sicura oltre la quale il rischio aumenta «soprattutto nel I trimestre. Qualsiasi quantità di alcol giunge direttamente al feto rischiando di danneggiarlo in tutte le fasi della gravidanza, a partire dal concepimento», conclude la dottoressa.

(Per approfondire leggi qui: Gravidanza, qual è la migliore alimentazione nei nove mesi d’attesa?)

L’assunzione di alcol in gravidanza rappresenta un problema rilevante dal momento che, come ricorda l’Ufficio regionale per l’Europa dell’Oms, una larga fetta di donne consuma alcolici e perché circa la metà di tutte le gravidanze non sono pianificate. Inoltre in molte continuano a consumare alcolici benché in dolce attesa: dal 6% delle donne gravide in Svezia all’82% in Irlanda.

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